Da una stella all’altra tante belle e buone cose sono in Dalmazia

Spalato conquista i vacanzieri con il tipico temperamento meridionale dei suoi abitanti e con la sua ottima offerta turistica.  Ben collegata all’Italia e alle isole vicine con i traghetti  è poi a sole due ore di volo da Roma grazie alla compagnia di bandiera Croatia Airlines (www.croatiaairilines.com) che in un’ora ogni giorno permette di raggiungere l’aeroporto. “Andiamo alle Bacvice”, si canta ancora oggi qui a Spalato.

Si tratta di un allegro inno allo stabilimento balneare, aperto nel 1919, collocato su una spiaggia di sabbia al centro della città, che può accogliere anche diecimila bagnanti.

Con il manifestarsi delle maree primaverili, Le Bacvice diventano la Copacabana locale. Immediatamente a ridosso della baia c’è  l’ antico Hotel Park, costruito nel 1921, quale primo albergo a quattro stelle in città,  rinomato sia per essere stato scelto in occasione di eventi storici, come la firma della resa d’Italia, sia per il ristorante “Bruna”, dove il maitre si esibirà davanti al cliente nella preparazione della specialità della casa, un’ ottima carne alla tartara. E sempre il maitre è pronto ad esibirsi nella preparazione di ottimi piatti flambè.

Ma sono anche da provare i piatti ammanniti dalla chef Marlia Lulic, che non mancherà di farvi assaggiare gustose pietanze come gli gnocchi con prociutto affumicato e asparagi, il risotto con zucchini e salmone (piatti questi che saranno molto apprezzati dai nostri conterranei), accanto ad una vasta scelta di carne e di pesce. Sul litorale è nata la passione per il rugby e ancor oggi, sia d’estate che d’inverno, si gioca a “picigin”, una sorta di calcetto in riva al mare. Per chi è alla ricerca di un po’ d’ombra la potrà trovare nelle piazzette della parte antica della città, dove non mancherà di accompagnare i vostri passi la musica tradizionale, spesso eseguita, soprattutto in alcuni angoli del Palazzo di Diocleziano, da coristi che cantano “a cappella”.

 « Spalato non è grande come la maggioranza delle città dalmate – diceva nel Settecento Robert Adam – ma malgrado lo spazio ristretto, di gran lunga supera tutte con la bellezza della sua posizione ed il fascino dei suoi dintorni e questa impressione non cambia quando ci si avvicina».
Il Palazzo imperiale, che è stato iscritto nel 1979 nell’elenco del Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è poi tutto da scoprire. Qui l’imperatore Diocleziano, al tramonto della sua esistenza, dopo la sua abdicazione, decise di trasferirsi nella propria residenza estiva per trascorrere il resto della sua vita che terminò a 82 anni.  Quattro sono le porte di accesso a quello che resta del Palazzo imperiale che si identifica con l’attuale centro storico: la porta settentrionale fu costruita a forma quadrangolare, come parte del sistema difensivo militare. In una cavità del muro occidentale della Porta d’Oro i cristiani eressero la piccola cappella di San Martino, protettore dei soldati e dei sarti.  Oggi ad accudire la chiesetta ci sono le suore domenicane che raccontano la sua storia. C’è poi la porta orientale che continua la forma quadrangolare, conducendo direttamente verso occidente, verso la  piazza.

 La Porta Argentea, meno decorata rispetto alla Porta Aurea, fu restaurata dopo i bombardamenti della II Guerra mondiale. Attraverso questa porta, nel 2000, a bordo della sua papamobile è passato il Santo Papa Giovanni Paolo II, estasiato dalla bellezza della cattedrale di San Doimo, che è visibile proprio passando sotto questa porta. Tra le cattedrali europee, quella di Spalato sorge nell’edificio più antico, il mausoleo dell’imperatore, che fece costruire quando era ancora in vita.

Fu nella metà del VII secolo che divenne cattedrale, nella quale furono sistemati, riservando loro posti d’onore, gli altari con le reliquie dei santi martiri: Doimo e Staša. Al centro fu sistemato il sarcofago di Diocleziano che, più tardi, venne sottoposto ad una distruzione rituale da parte del primo arcivescovo di Spalato che vi depose le reliquie di San Doimo. Destano particolare interesse due medaglioni con nastri che sostengono ognuno due Amorini.

La tradizione popolare vuole che in essi siano raffigurati i ritratti di Diocleziano e di sua moglie Prisca. La porta occidentale è nota invece come Porta Ferrea e testimonia le varie popolazioni che si sono alternate nel corso dei secoli. Attraverso la porta meridionale più vicina al mare, conosciuta come Porta Bronzea, si accede ai sotterranei. Oggi è diventata la porta “principale”, perché i turisti la attraversano all’inizio dei tour guidati. Le fortificazioni perimetrali dei sotterranei rappresentano il complesso antico meglio conservato del Palazzo. Il compito era quello di innalzare le estensioni degli appartamenti dell’imperatore sino al piano superiore, dove viveva Diocleziano con la moglie e l’unica figlia Valeria. Oggi questi spazi sono adibiti in prevalenza a mostre.

Vengono qui rappresentate in estate scene teatrali e a maggio il pavimento dei sotterranei cambia pelle e diventa un giardino fiorito, grazie alla Fiera internazionale floreale e un posto privilegiato è destinato alla ginestra, il fiore più amato dal quale Spalato trae il nome.  La natura ha composto i pendii settentrionali di calcare, mentre quelli meridionali sono tutti in pietra, strati di marmo e costa rocciosa.  Le tre cime del Marjan, primo simbolo di Spalato, offrono una vista indimenticabile sulla città, sulle isole di Brac e Hvar che la circondano e sulla riviera di Kaštel con le città di Solin e Trogir, quest’ultima è stata inserita nel 1997 nel registro dei Monumenti culturali mondiali dell’ Unesco.  

Un’altra escursione che consigliamo è ai ruderi della Fortezza di Clissa (odierna Klis), una delle roccaforti più significative della Croazia che, grazie alla sua posizione strategica, aveva un valore inestimabile per la difesa.  È qui che si rifugiò Bela IV, uno dei re ungaro-croati,  con la sua famiglia durante l’assedio del 1242 ove nacque sua figlia Marghita, oggi venerata come Santa Marghita di Clissa. Durante la Seconda guerra mondiale la fortezza servì a scopi militari, per lo più come base delle forze italiane e tedesche e  nel 1990, sulla fortezza venne alzata la bandiera dello stato indipendente della Repubblica di Croazia, oggi ventottesimo stato dell’Unione Europea.  Sulla via che porta a Klis una sosta golosa la si può fare all’azienda Stella Croatica, prima società croata che ha ricevuto la certificazione Halal, che, dopo aver iniziato la sua attività sull’isola di Mljet vicino Dubrovnik, ha dato vita nel 2012 alla fabbrica di Klis con i fondi dell’Unione Europea. Grazie alla posizione (a soli 3 minuti dal casello autostradale di Spalato e a 10 minuti dalla città), il turista è coccolato in azienda attraverso un percorso fatto di assaggi guidati, che si organizzano nella zona di produzione.

Uno dei prodotti, il confetto, viene preparato sul momento per essere provato mentre è ancora caldo. In degustazione poi l’eccezionale olio d’oliva, accompagnato da ottimi formaggi  e vini locali e da pane fatto in casa alla maniera tradizionale, sotto una campana di ferro. La degustazione termina con i dolci dello stabilimento, seguendo una lunga tradizione familiare fatta sulla base di antiche ricette. I prodotti non solo conservano tutti i sapori della natura dalmata, ma si intrecciano con la cura e l’ amore di una preparazione manuale, ma sempre in pieno rispetto della sicurezza alimentare.

Per tutte le informazioni turistiche è a disposizione l’Ente Nazionale Croato per il Turismo (www.croazia.hr)

 

Vera de Luca

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