Siena riscopre i più antichi vitigni autoctoni

Si chiamano Gorgottesco e Tenerone, Mammolo, Zuccaccio e Salamanna e si distinguono dai vitigni  piu’ noti e conosciuti per i loro nomi insoliti e curiosi, ma soprattutto per una particolarita’: da centinaia di anni il loro terroir d’elezione e’ la citta’. Sono solo alcuni dei piu’ antichi vitigni autoctoni che Siena riscopre grazie a ”Senarum Vinea – Le vigne di Siena”, il progetto di riconoscimento e valorizzazione del  patrimonio viticolo autoctono e delle forme storiche di coltivazione della vite nella citta’ murata e negli spazi suburbani, realizzato dal Laboratorio di Etruscologia e Antichita’ Italiche dell’Universita’  degli Studi di Siena e promosso dalle Citta’ del Vino con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, presentato oggi a Siena. Dalla storia all’archeologia, dall’arte all’ampelografia, dalla  botanica fino alla biologia molecolare, ”Senarum Vinea” e’ un progetto interdisciplinare che ha come obiettivo l’individuazione di un percorso storico attraverso la mappa topografica dei vigneti piu’ antichi che da secoli crescono all’interno delle mura di Siena e negli spazi rurali suburbani.

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