IL NOVELLO BATTE DI 2 SETTIMANE IL BEAUJOLAIS

Passato un minuto dalla mezzanotte di giovedi’ 5 novembre sara’ possibile stappare la produzione di oltre 9 milioni di bottiglie di novello realizzata in Italia nel 2009 e in vendita in negozi, ristoranti, enoteche, winebar e vinerie per essere consumate entro i prossimi sei mesi, termine ultimo consigliato perche’ il primo vino dell’annata ad essere imbottigliato mantenga inalterate le proprie caratteristiche. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che la produzione Made in Italy arriva con ben due settimane di anticipo rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese che si potra’ assaggiare solo a partire dal terzo giovedi’ di novembre (il 19). Un vantaggio del Made in Italy, per il momento solo temporale, che non intacca il primato della Francia, anche se i cugini transalpini hanno gia’ dovuto subire nel 2009 il sorpasso storico della produzione italiana di spumante sullo champagne.
Se la produzione di novello sara’ piu’ contenuta rispetto allo scorso anno, in linea con la vendemmia generale, i prezzi di vendita del novello Made in Italy sono stabili e variano – sottolinea la Coldiretti – su valori compresi tra i due e i dieci euro a bottiglia, con una media di 5 euro. Il fatturato del vino novello raggiungera’ nel 2009 un valore superiore ai 40 milioni di euro ed e’ realizzato da quasi 250 produttori con oltre un terzo del totale delle bottiglie che esce dalle cantine del Veneto che insieme al Trentino copre quasi la meta’ della produzione nazionale, mentre a seguire si posizionano la Toscana, la Sardegna, l’Emilia Romagna e la Puglia. Il “vino da bere giovane” e’ nato negli anni ’50 in Francia nella regione Beaujolais e le sue caratteristiche sono determinate dal metodo di vinificazione utilizzato che e’ stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed e’ fondato sulla macerazione carbonica. Leggero, con bassa gradazione (11 gradi) e bouquet aromatico, il novello viene consumato soprattutto dal pubblico dei piu’ giovani in abbinamento con i prodotti autunnali, dalle caldarroste ai prodotti tipici del territorio come salumi, verdure in pinzimonio e formaggi piccanti a pasta molle, degustati in casa o in pizzerie, enoteche, winebar, ristoranti e nelle piazze dove sono numerose le Sagre e le Feste paesane dedicate a questo vino.
  La produzione italiana – conclude la Coldiretti – e’ caratterizzata sopratutto da novelli monovitigno con l’utilizzazione di un’ampia gamma di vitigni autoctoni (Teroldego, Ciliegiolo, Nero d’Avola, ecc.) anche se quelli piu’ utilizzati sono nell’ordine Merlot, Sangiovese, Cabernet, Montepulciano e Barbera.

fonte agi.it

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