Il sedano bianco di Rubbio

Le virtù terapeutiche del sedano (Apium graveolens L.) erano conosciute fin dall’antichità: già 1.000 anni prima di Cristo, infatti, le opere di alcuni autori greci, quali l’Odissea di Omero, contenevano riferimenti all’utilizzo di questa pianta come erba medicinale. Nel Medioevo, la badessa Ildegarda di Bingen considerava il sedano una panacea contro ogni male. Oltre a possedere proprietà diuretiche e digestive, il sedano tonifica il sistema nervoso e stimola le ghiandole endocrine, in particolare le surrenali. Grazie all’abbondante contenuto di sodio, potassio e calcio, svolge poi un’azione rimineralizzante. Inoltre, per la presenza di nitrati, favorisce la depurazione del sangue ed è consigliato contro i reumatismi, la gotta e le coliche renali. Il sedano è considerato anche un eccellente afrodisiaco. In cosmesi si usa il succo, che rende luminosa la pelle e svolge una spiccata azione cicatrizzante.
In cucina, invece, come accennato, questo ortaggio può fornire ottimi succhi aperitivi (unito a limone o carota), ottime insalate, minestre facili e assai veloci, ottimi piatti di mezzo.

Il Sedano di Rubbio, famoso per le sue doti culinarie e mediche, è inserito nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari definiti tradizionali dalle regioni. La colorazione bianca si ottiene grazie a un particolare processo: fuori terra, infatti, rimane della pianta solo il ciuffo apicale di un verde brillantissimo; i gambi, invece, vengono fasciati e riuniti in unico cilindro e continuamente rincalzati con la terra, in modo da impedire la penetrazione della luce che provocherebbe la sintesi clorofilliana e conseguentemente la loro colorazione verde.
“Gerla piena di sedano sulle spalle – si legge in un articolo apparso su “Il Giornale di Vicenza” -, uomini e donne di Rubbio da secoli scendevano a vendere la loro specialità a Breganze, Thiene, Marostica e Bassano. La fama dell’ortaggio era forte ma geograficamente compressa. Ci fu chi pensò, in occasione della trasferta a Vicenza per la festa della “Madona dei Oto” (l’8 settembre, festa della Natività della Vergine) di portarsi appresso anche del sedano da vendere, unendo così l’utile al dilettevole. La trovata si rivelò una cassa di risonanza formidabile e il sedano di Rubbio non conobbe più confini”.

L’ 8 settembre, quindi, è diventata naturalmente anche la data della “Sagra del Sedano”, una delle manifestazioni più antiche dell’altopiano dei 7 Comuni, un appuntamento che abbina aspetti religiosi al divertimento e alla valorizzazione dei prodotti locali. Oltre alla mostra dei vari campioni dell’ortaggio e agli stand gastronomici nei quali viene proposto il sedano in “tutte le salse”, la parte agronomica prevede, dopo un’attenta valutazione da parte di tecnici e conoscitori, la premiazione dei migliori cespi presentati a concorso.

 

fonte regione veneto

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