Anche per la zona Colli Perugini esistono testimonianze dell’attività vitivinicola di Etruschi e Romani. È però soltanto dagli inizi del ‘900 che i vini hanno acquistato fama sul mercato nazionale.
Questa zona, che si estende a Sud di Perugia sulla destra del fiume Tevere, ha un clima e un’esposizione particolarmente favorevole alla viticoltura.
Da notare che nel Colli Perugini sono ancora presenti antiche varietà di vitigni autoctoni (Mostiola, Tintarolo, Pecorina e Lupeccio).
Anche per i vini con denominazione Colli Perugini, il disciplinare di produzione ha recentemente introdotto nuove tipologie (oltre al Bianco, Rosso e Rosato, il Novello, lo Spumante, il Vin Santo, e con riferimento ai vitigni, lo Chardonnay, il Grechetto, il Pinot Grigio, il Trebbiano, il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Sangiovese).
Il Bianco si accompagna a preparazioni poco strutturate: antipasti di pesce, primi piatti al sugo bianco di pesce, pesci di lago fritti e arrosto. Viene servito a 12-14°C, in un calice svasato e va consumato entro due anni dalla vendemmia.
Il Rosato può essere abbinato a salumi freschi, minestre asciutte con sughi leggeri, zuppe contadine, pesci di lago in umido con sughi robusti, formaggi vaccini semiduri; va servito in calice ampio e aperto a 12-14°C.
Il Rosso, infine, si associa bene a primi piatti di pasta al forno, arrosti di carni bianche e rosse, manzo brasato, selvaggina minuta al tegame o allo spiedo e si consiglia la degustazione in calice ampio e aperto a 16-18°C.

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