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L’Agro Pontino è la denominazione del territorio un tempo coperto dalle paludi pontine, bonificato definitivamente negli anni trenta su impulso del governo fascista. L’Agro pontino si trova interamente compreso nella provincia di Latina. Si tratta di una pianura in gran parte alluvionale delimitata ad ovest e sud dal mar Tirreno, a est dai primi rilievi appenninici dei monti Lepini ed Ausoni, a nord dal medio corso del fiume Astura e dai primi rilievi dei Colli Albani.
Tutt’intorno alla città nuova di Latina (Littoria), sorsero numerosi Borghi per lo più nati nello stesso periodo, alcuni però con significative tracce di vita sociale preesistente. Eredità secolari, importanti più di quanto non si possa superficialmente immaginare. La “popolazione sparsa” nei poderi con case coloniche e stalle dell’Agro Pontino, come voluto dalla legge per la Bonifica integrale (L.24 dic.1928) doveva trovare i servizi elementari nei suoi borghi: chiesa, scuola, consorzio agrario, azienda O.N.C., Ufficio postale, dispensa, dopolavoro. Alcuni di questi Borghi, centri di servizio e nucleo di attrazione dei coloni, a seguito di una delibera del podestà di Littoria Valentino Orsolini Cancelli, presero nel 1933 i nomi delle battaglie della Grande guerra (1915-18)
I Borghi dell’Agro pontino sono comprensori e frazioni dei comuni fondati o rifondati durante la bonifica dell’Agro pontino, abitati inizialmente per la stragrande maggioranza da popolazione proveniente dal Veneto, dal Friuli e dalla Romagna.
TOR TRE PONTI è uno di questi Borghi da una torre che fiancheggiava un antico ponte a tre archi, ancora visibile, sul fiume Ninfa. Ci si fermi a visitare la Chiesa di S. Paolo voluta dai papi Pio VI e Pio IX sul luogo dello storico incontro, secondo gli Atti degli Apostoli, tra l’imprigionato Paolo di Tarso e i primi cristiani di Roma venutigli incontro, prima ancora che a Tres Tabernae per riceverlo e rincuorarlo. La cuspide di un cippo storico a memoria della bonifica del settecento è stata recentemente asportata e il resto traslocato dal Comune per evitare ulteriori saccheggi;
Il toponimo di origine antica Tre Ponti/Tripontium, riportato nelle iscrizioni di Mesa che ricordano i lavori di bonifica e di ripristino della Via Appia fatti eseguire da Teodorico, conserva la memoria della stazione (la settima da Roma) per il servizio postale pubblico (cursus publicus) di Tripontium, così denominata per la presenza nel sito di un ponte a tre luci, ricostruito nell’ambito dei lavori avviati, in questo tratto della Via Appia antica, dall’imperatore Nerva e conclusi da Traiano (così come riportato dal cippo miliario visibile davanti all’attuale chiesa di S. Paolo nel Borgo di Tor Tre Ponti).
L’Agro Pontino, attraversato dalla via Appia, è il regno delle mandrie di bufali che, anche nel paesaggio, già anticipano la Campania, e si offre al visitatore con spezzatini e pietanze di carne bufalina, formaggi e mozzarelle Dop.
fonte tortreponti