Fagiolo di Lamon, un prodotto della nostra storia che dobbiamo tutelare e valorizzare

Il fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese è un prodotto della nostra agricoltura di qualità. La sua storia inizia nel lontano Perù, dove nel periodo preincaico già era una coltura affermata. Prime tracce in Europa della variante “di Lamon” risalgono al 1530 quando, nelle vallate bellunesi, si inizia a coltivarlo e a consumarlo.

Il fagiolo, un po’ di storia: è una leguminosa originaria dell’America latina introdotta nel vecchio continente da Cristoforo Colombo. Vasi contenenti semi di fagiolo sono stati trovati in Perù nelle tombe del periodo pre-Inca. Nel territorio bellunese, patria del Fagiolo di Lamon, questa leguminosa arriva verso il 1530, grazie al frate bellunese Pietro Valeriano, funzionario del Papa Clemente VII, da cui ebbe in dono alcuni esemplari di semi di questa varietà di fagiolo provenienti dalla Corte di Spagna. Credenze legate alla scarsa digeribilità dei legumi non facilitarono l’affermarsi di questa coltura, che comunque riuscì ad imporsi in queste vallate perché permetteva la consociazione con altre colture, acconsentendo agli agricoltori di ricavare dallo stesso terreno una maggiore produzione.
“Abbiamo impedito che uno dei nostri prodotti d’eccellenza continuasse a essere ingiustamente usurpato, creando notevoli danni ai produttori veneti”. Con queste parole il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato un anno fa l’azione avviata a livello nazionale e comunitario, a difesa del fagiolo di Lamon.
È stato chiarito che è assolutamente vietato utilizzare le denominazioni “fagiolo lamon” e “fagiolo di lamon”, in quanto evocano un prodotto da tempo riconosciuto dall’Unione europea, la cui denominazione corretta è “fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese”.
La denominazione “borlotto Lamon”, essendo iscritta regolarmente nel Catalogo comunitario delle varietà vegetali, può essere utilizzata, ma dovrà essere garantita la provenienza da semente certificata.
Affinché questo prodotto sia adeguatamente difeso all’estero, l’Italia ha avanzato nei confronti del governo olandese la richiesta di sostituzione della denominazione “borlotto Lamon”, inserita a suo tempo nel registro olandese delle varietà vegetali e nel Catalogo comunitario delle varietà vegetali.
Operativo dal 1993, il Consorzio di tutela del fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese, si propone di distinguere, difendere e tutelare la produzione e il commercio del legume, il corretto uso della sua denominazione, salvaguardandone la tipicità e le caratteristiche. Il marchio apposto sulle confezioni garantisce che il fagiolo è prodotto con semente selezionata proveniente dall’altopiano lamonese e nell’arco di produzione delimitato dal Consorzio stesso. Attualmente in Consorzio conta più di 100 produttori associati.

di Mirco Battistella www.agricolturaitalianaonline.gov.it

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