L’antico gioco della ruzzola di Pontelandolfo

 Dal 17 gennaio al 12 febbraio, dalle ore 13.00 alle 18.00, la piazza centrale e le strade di Pontelandolfo, graziosa cittadina in provincia di Benevento, ospitano le sfide dell’antico e tradizionale gioco della “Ruzzola del formaggio”. Il suggestivo borgo dell’Alto Sannio è terreno di battaglia degli abitanti che tengono in vita una tradizione secolare, che ancora oggi viene portata avanti durante il periodo di Carnevale.

Pare fosse tramandata dagli Etruschi e successivamente si fosse trasformata in un gioco diffuso in tutta l’area centro-italica allorquando le popolazioni ciociare, per scampare ad una violenta pestilenza, si spostarono nella zona di Pontelandolfo, portando con sé anche il gioco della ruzzola.

Le vere origini si perdono però nella leggenda, tanto che alcuni vorrebbero farlo risalire agli antichi spettacoli romani che venivano celebrati in onore di Ercole. Secondo altri, il gioco del formaggio risalirebbe ad una contesa locale tra un barone e il suo bracciante che per dirimere una controversia legata ad una scommessa iniziarono il gioco, effettuato a lanci di forme di formaggio.

Grazie all’abilità dei contendenti quella partita non è mai finita. Infatti questa antica tradizione, ripresa nel 1861, vede ogni anno sfidarsi due squadre che rievocano quegli antichi gesti, cimentandosi all’ombra della torre medioevale e lungo il viale principale del paese. Le grandi forme di formaggio rotolano lungo le strade e tutti i presenti partecipano da spettatori al “singolar tensone”. Il gioco consiste nel lancio di una forma di cacio con uno spago, chiamato “zagaglia”, arrotolato tanto da girarvi tre volte intorno. Vince chi arriva al traguardo con un numero minore di lanci, con un percorso che prevede andata e ritorno. La posta in palio naturalmente è il formaggio stesso.

Per informazioni è attivo il sito internet: www.pontelandolfonews.com. Lo scopo del gioco è quello di completare un percorso prestabilito con il minor numero di lanci. A Pontelandolfo durante questi giorni di giochi e festa  si potrà anche degustare la cucina tipica carnevalesca del beneventano. Succulenti piatti che affondano le radici nella tradizione di un popolo montanaro, legato ai valori ed ai sapori di un tempo.

 

Degustazioni di squisiti vini locali e tanti dolci e piatti unici come gli “ammugliatielli”, o “abbuoti”, che sono poi gli involtini di interiora di agnello dal sapore molto forte, aromatizzati con spezie ed erbe locali. Un prodotto tipico, questo, non solo di queste zone ma anche di tutte le aree interne a cavallo tra l’Appennino campano e lucano. L’edizione della ruzzola di come ogni anno si concluderà con la manifestazione di “Uliveti&Pascoli”, che nasce in collaborazione con Slow Food Alto Tammaro e Benevento e con la delegazione sannita dell’Associazione Italiana Sommelier. Si tratta di una kermesse di sapori incentrata sulla valorizzazione dell’olio extravergine di oliva, prodotto dalla cultivar ortice ed il saporito formaggio pecorino, entrambi di produzione locale.

Vera De Luca

 

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