Il Verdicchio di Matelica (Mc)

Il Verdicchio di Matelica è la meno conosciuta delle due varietà di Verdicchio DOCG delle Marche .La zona di produzione del vino è un decimo della dimensione della sua controparte, il Verdicchio di Jesi,  I vigneti sono situati su pendii ad una altitudine di 400 metri che fanno parte dell’Appennino, nelle province di Macerata e Ancona. Il terroir è ideale per la coltivazione della vite, con il clima continentale, ed i suoli  ricchi di minerali con un contenuto di argilla calcarea.
Fanno parte del Verdicchio di Matelica  otto comuni: 6 della provincia di di Macerata e 2 di quella di Ancona. Territori ricchi di storia e di tradizioni, segnalate anche dalla presenza di torri e castelli. Il tratto di altipiano noto come “sinclinale camerte” è l’unica zona della penisola, al di fuori dei castelli di Jesi, dove il vitigno conserva le sue particolari caratteristiche. Questo verdicchio ha anch’esso una lunga tradizione e documenti d’epoca rivelano che è sempre stato molto apprezzato.

Come il suo omologo, il Verdicchio di Matelica ha una lunga storia. Diverse leggende sono collegate a questo vino, una rivela che il vino Verdicchio è stato fornito alle truppe del re dei Visigoti, Alarico (370-410 dC), quando hanno marciato su Roma, per dar modo di mantenere la loro vigoria
Questo bianco è noto per il suo fresco, fragrante ed armonico carattere, mostra una caratteristica ‘più nitida rispetto al suo omologo Verdicchio dei Castelli di Jesi, che è molto più rotondo e dolce. Esso mostra grande equilibrio e struttura ,è un vino versatile che può essere trasformato nella versione Spumante. Simile al verdicchio di Jesi è il partner ideale per il pesce, e anche per il piatto tipico regionale dei Vincigrassi una versione più ricca delle lasagne romagnole
Il Verdicchio di Matelica è di un giallo paglierino scuro, con riflessi verdolini, cristallino, con una buona consistenza, il profumo ricorda la mela golden , ginepro e gelsomino, fresco al palato, sapido gusto di noce “.

La tipicità del Verdicchio di Matelica è rappresentata dal suo valore storico (è uno dei più antichi vini bianchi autoctoni italiani e tra i primi 20 vini a divenire DOC,  riconosciuto il 21 luglio 1967) e dalla irripetibilità del suo  profilo sensoriale fuori del territorio di produzione.
Il Verdicchio di Matelica DOC, dal 1995, si può fregiare  di due menzioni relative a importanti varianti produttive: verdicchio “Riserva” e “Passito; ha periodo di maturazione di due anni dalla vendemmia di cui 4 mesi d’affinamento in bottiglia all’interno della zona di produzione. Un vino bianco a lunga maturazione che addirittura si avvantaggia dell’ invecchiamento. La componente di base è l’uva Verdicchio, alla quale possono essere aggiunti altri vitigni a bacca bianca, raccomandati o autorizzati nella zona di produzione.
Quattro le tipologie previste: Verdicchio di Matelica, “Spumante”, “Riserva”, “Passito”.

Il comune di Matelica ha aderito al progetto “Le vie del vino” un percorso culturale patrocinato dal Consiglio d’Europa e promosso da IterVitis
Il progetto:
La cultura della vite e del vino e il paesaggio viticolo costituiscono un patrimonio – materiale ed immateriale – della comunità, una componente essenziale della storia di un territorio, segni che possono essere letti e vissuti. In questa prospettiva, sono beni fruibili e costituiscono uno strumento che accresce la conoscenza dell’uomo e la qualità della sua vita. Il paesaggio in particolare rappresenta un fattore di primaria importanza per la scoperta di un territorio ed un elemento di grande attrattività.
Svolgere azioni per impedire l’erosione o la scomparsa di questi beni e favorirne la valorizzazione sono gli obiettivi prioritari del Progetto “Iter Vitis – Il Cammino della Vite”, che si propone di agire lungo le seguenti direttrici:
•     la mappatura, difesa e promozione del patrimonio di vitigni storici e antichi e della cultura della vite e del vino;
•    l’avvio di attività di ricerca e documentazione;
•    la tutela ambientale e la difesa della biodiversità;
•    lo sviluppo di attività turistiche consapevoli e sostenibili, rivolte soprattutto ai giovani.
Iter Vitis rappresenta, dunque, una nuova prospettiva di viaggio in Europa, che rinnova e migliora l’offerta enoturistica promuovendo la grande varietà di terroir enologici e paesaggi europei. Oltre a tutti i siti culturali viticoli inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco  in seguito alla valutazione dell’International Council on Monuments and Sites (ICOMOS), Iter Vitis proporrà all’attenzione dei visitatori una selezione il più possibile ampia di territori caratterizzati  dalla presenza di uno o più vitigni e da beni e tradizioni enologiche, culturali e religiose.

 

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