TABANO MARCHE IGT : vino selezionato per Un’Itàlia

TABANO MARCHE  IGT 2009 MONTECAPPONE SRL  JESI  AN medaglia argento 2010

Il  Tabano bianco è un vino completo: intenso agli aromi come al gusto. Di qui il blend: 50% verdicchio ed il resto varietà aromatiche (moscato e sauvignon blanc).Una viticoltura di alto profilo unita ad una tecnica enologica non comune, fanno del Tabano bianco un vino di grande piacevolezza. Viene prodotto sulle Colline nel Comune di Jesi, Contrada Tabano.

Proviene da uve Verdicchio 50, Moscato 30%, Sauvignon 20% . Il colore giallo paglierino brillante, profumo intenso di ananas e leggero vegetale, sapore carezzevole, suadente e ricco di frutto. Conquista per il suo gusto felpato e ammiccante
Vitigno:
Verdicchio 50%, Moscato 30%, Sauvignon 20%

Il Verdicchio è un vitigno a bacca bianca coltivato quasi esclusivamente nelle Marche. Si tratta di un vitigno piuttosto eclettico che viene utilizzato per produrre, generalmente in purezza, sia vini freschi e di pronta beva, sia vini molto strutturati e capaci di notevole longevità. È altresì utilizzato per produrre spumanti (sia metodi classici, sia Charmat) e vini passiti. Il nome verdicchio deriva chiaramente dal colore dell’acino, che mantiene evidenti sfumature di verde anche a piena maturazione.Il vitigno è considerato autoctono delle Marche: le prime testimonianze della sua coltivazione risalgono al XVI secolo.

Recentemente, l’analisi genetica ha evidenziato una parentela molto stretta tra il Verdicchio e il Trebbiano di Soave: si è dunque ipotizzato che il verdicchio sia stato introdotto nelle Marche da coloni veneti, giunti alla fine del ‘400 per ripopolare le campagne dopo un’epidemia di peste. Cupramontana è considerata la capitale del Verdicchio.Il Verdicchio si presta particolarmente bene anche alla produzione di spumanti naturali, sia con il metodo classico, sia con il metodo Charmat.

Moscato
Dal punto di vista storico i Moscati sono noti fin dall’antichità con i nomi più disparati: Stico, Sticha, Psithia e Melampsithia per i Greci; Vennucolo, Sticula, Scripula per i Romani.
Origina dal bacino medio-orientale del Mediterraneo. Vettore della sua diffusione nelle regioni italiane meridionali furono i coloni greci, che portarono con loro i semi o i tralci per poterlo coltivare nelle colonie della Magna Grecia.
La varietà bianca è la più pregiata. Le uve venivano già citate dai romani come Apicae (da Catone) o Apianae (da Columella e Plinio). Il suo nome deriva da muscum (muschio) a causa del profumo intenso e del suo dolce aroma. In tempi antichi si otteneva un vino dolce facendo appassire le uve.
La diffusione al nord avvenne principalmente nel medioevo grazie ai Veneziani, che con i loro commerci con le isole del Mediterraneo lo importarono in tutto il nord Europa.

Il  Sauvignon è un vitigno coltivato in Francia, nel Bordolese, in particolare nel Sauterne. Il nome Sauvignon in francese significa “pianta selvatica” e le caratteristiche ampelografiche del vitigno sono simili a quelle di alcune Lambrusche, per tale ragione alcuni ampelografi hanno ipotizzano che la sua zona di origine possa essere il Nord Italia.  Tuttavia non esistono prove della sua coltivazione in Italia prima del ‘900 mentre è documentata  la sua coltivazione  in Francia  già  nel 1800.
In Italia il Sauvignon è molto diffuso in Friuli Venezia Giulia, in Trentino Alto Adige, in Veneto, in Emilia e in Lombardia, rientrando nella composizione di molte D.O.C..Il grappolo di Sauvignon è medio piccolo, cilindrico, alato, compatto.
L’acino è medio, sferico, talvolta obovale per effetto della compressione tra acini, con buccia spessa e dura di colore verde spesso punteggiata. La polpa è dolce e leggermente aromatica.
Talvolta si incontrano mutanti a bacca rossa.Il germogliamento è medio-tardivo, medie la fioritura e l’invaiatura. Predilige gli ambienti con climi freschi e temperati, ove produce una maggiore concentrazione di pirazine che gli conferiscono un caratteristico aroma di sambuco e foglia di pomodoro
La coltivazione del vitigno si diffuse velocemente grazie al volere delle classi agiate, in quanto il viticoltore era spesso recalcitrante alla sua coltivazione, per la difficoltà di ottenere il vino passito.

abbinato ai piatti di Un’Itàlia:

Piatto n. 55.    Suricitti (Gnocchi di polenta gratinati con salsiccia e broccoletti)
                      Proposto da:ristorante “La volpe e l’uva”

Condividi con