Allevatori del Veneto in protesta


Una delegazione di lavoratori del settore allevatoriale aderenti alle sigle Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil e Confederdia sta manifestando all’esterno di Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto. Gli allevatori sono in attesa di incontrare l’assessore all’Agricoltura Franco Manzato sul tema del processo di regionalizzazione delle strutture provinciali, le Apa, le cui funzioni sono destinate ad essere gestite dalla struttura regionale Arav. “Anche in considerazione del fatto che Arav e Apa godono di finanziamenti pubblici – ha spiegato Onofrio Rota, di Fai-Cisl – chiediamo a Coldiretti, Cia e Confagricoltori di affrontare un processo di riorganizzazione trasparente. Tra gli allevatori, c’è una litigiosità interna, dovuta al fatto che non tutti ritengono positiva per il settore zootecnico questa riorganizzazione, all’interno di una situazione variopinta come quella veneta, in cui a Belluno si aspettano gli stipendi da cinque mesi, a Verona e Venezia da tre e, a quanto ci risulta, da un anno i lavoratori non ricevono rimborsi spese. E’ stata chiesta l’attivazione della cassa integrazione per 39 dei 140 dipendenti, ma, mentre in alcune zone c’è un minimo di confronto sulla sua applicazione, in altre sono le direzioni a decidere in maniera autonoma chi potrà usufruire della cassa e per quanto”.

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