Bio? Sì grazie, a Verona debutta “Vivit”

Un salone professionale, ma dal profilo easy per avvicinare un gran numero di visitatori alla loro prima esperienza con i vini naturali: questo è ‘Vivit: Vigne Vignaioli Terroir’, il salone che Vinitaly (dal 25 marzo a Verona) dedica quest’anno alle produzioni enologiche da agricoltura biologica e biodinamica. Un luogo dove sommelier e ristoratori possono imparare a degustare un vino biodinamico o biologico sotto la guida esperta di un Master of Wine, ma aperto a tutti gli operatori che, in visita al più importante salone internazionale dedicato al vino e al suo mondo, vogliono scoprire i vini naturali. Potrà capitare così di conversare con un bicchiere in mano, con un musicista, un’attrice o un regista che hanno fatto della passione per il vino la loro seconda professione. Vivit vede la presenza di 127 produttori provenienti da Italia, Francia, Svizzera, Austria e Slovenia. Giorno clou del salone è martedì 27 marzo, con il ciclo di conversazioni dal titolo ‘La natura del vino’. Sul vino l’occhio della cinepresa: il vino come frutto dello stretto rapporto tra l’uomo e la sua vigna, è il filo conduttore dei quattro giorni di manifestazione, in partnership con il Festival internazionale cinematografico sulla vigna e il vino Oenovideo, storica manifestazione francese rivolta alla valorizzazione del vino. ViViT presenta un montaggio realizzato ad hoc dal titolo ‘Vino e Ambiente’, frutto della selezione di sei film presentati alla rassegna. Una suggestione cinematografica che permetterà ai visitatori di gettare uno sguardo sul lavoro in vigna e sul suo ambiente naturale: un insieme di immagini che porterà all’interno di Vivit la naturale espressione del vino.

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