Il vino vince la crisi, il comparto come modello su cui puntare

Nel 2011 ha sconfitto la crisi con un aumento delle esportazioni del 12%. “Anche nel 2012 la performance si preannuncia positiva”, dice il giornalista-enologo Luca Maroni, in apertura del convegno ‘Vino e pil’, nell’ambito della manifestazione ‘SensofWine 2012′ a Roma. L’agricoltura rappresenta l’unica area di pil sostanzialmente espandibile con politiche dedicate e più ancora con una lotta seria ed efficacie alla contraffazione: il fatturato del comparto agroalimentare è solo il 10-20% del fatturato totale dell’Italian Sounding Food And Wine, ha detto Maroni. “Quello del vino resta uno tra i settore produttivi più economici e performanti (circa 500 mila addetti), in netta controtendenza rispetto alla congiuntura nazionale. Un successo legato alle oltre cinquemila aziende produttrici, ha evidenziato ancora l’esperto, in tutte e venti le regioni italiane con standard di livello internazionale. “Il fatturato diretto sviluppato dal comparto è di dieci miliardi di euro, mentre l’indiretto considerando tutti i canali sviluppati, non è azzardato pensare sia prossimo al 10% del pil”. Con tali numeri, ha sottolineato Maroni, il vino si inquadra inevitabilmente come ‘comparto modello’ su cui puntare tenuto conto che “é uno dei pochi prodotti italiani sempre attivi nella bilancia dei pagamenti negli ultimi 15 anni, bilancia alimentare, che al netto del vino, diventa passiva”. L’enologo ha inoltre evidenziato come il settore rappresenti un volano per il turismo eno-gastronomico, filone tuttora in forte espansione. “Agroalimentare e vino sono i prodotti del Made in Italy – ha evidenziato – che induce il consumatore soprattutto straniero a visitare il luogo di produzione promuovendo il turismo agreste in Italia (il 68% del flusso dei turisti stranieri visita le nostre campagne per motivi eno-gastronomici)”.(ANSA).

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