‘IO MANGIO BIO’ A BARI

Conferenza stampa della Cia Puglia e dell’Icea, questa mattina presso Fortino Sant’Antonio a Bari dove ieri e oggi si è svolta la seconda Giornata Nazionale del Biologico sul tema “Io Mangio Bio”.

Dichiarazione del Presidente della Cia Puglia Antonio Barile:

“I dati sul biologico in Puglia confermano un andamento altalenante nel corso degli anni. Registriamo, infatti, il picco massimo di operatori biologici nell’anno 2006 quando le aziende biologiche risultavano essere oltre 6 mila (6109 per la precisione) estese su 116.000 ettari. Ciò è ampiamente spiegabile come effetto delle politiche relative al regime di sostegno per il settore. A seguire nel 2007 si registra un diminuzione di oltre 1100 aziende, con 4987 operatori.

Nel 2008, poi, l’aumento delle aziende è di sole 106 unità con 5093 operatori del settore, e con una superficie interessata ad agricoltura biologica di 94.750 ettari. Dati che confermano come tale processo di ristrutturazione, tuttora in atto, è spiegabile considerando l’evoluzione della normativa regionale che regola gli interventi di sostegno comunitario a favore degli operatori del biologico. Inoltre i criteri di attribuzione del punteggio per accedere ai contributi ha favorito l’eliminazione delle aziende meno organizzate sul piano commerciale ed amministrativo escludendo, di fatto le aziende di dimensioni inferiori.

La Puglia, comunque, detiene una posizione di primato tra le regioni italiane sia in termini di operatori certificati che di superfici investite. Il peso relativo delle diverse colture è pressoché pari sia in termini di superfici investite che di numero di aziende. Le colture cerealicole (prevalentemente frumento duro) rappresentano il 40% della Sau (Superficie agricola utilizzata) biologica, le olivicole quasi il 30% – la Puglia è la prima regione in Italia produttrice di olio biologico -, le foraggere coprono il 10% della Sau biologica; il 7% delle aziende e delle superfici sono interessate dalla coltivazione di fruttiferi, l’ortofrutticoltura il 4 % e la vite da vino il 4% – la Puglia è la quinta regione in Italia per superficie investita a vite da vino biologica -. Dati che confermano una forte attenzione degli agricoltori pugliesi verso il biologico. Non poteva, quindi, mancare l’impegno della Cia in questa importante iniziativa di promozione del biologico, che quest’anno vede la collaborazione di un importante Istituto di certificazione quale è l’Icea”.

I dati sul Biologico (dati MiPAAF – fonte Organismi di controllo – elaborazione SINAB)

L’AGRICOLTURA BIOLOGICA IN CIFRE
al 31 dicembre 2008

IN ITALIA

Operatori del settore: 49.654 (con una diminuzione rispetto al 2007 dell’1,2%) di cui:
42.037 produttori; 5.047 preparatori (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 2.324 che effettuano sia attività di produzione che di trasformazione; 51 importatori esclusivi; 195 importatori che effettuano anche attività di produzione o trasformazione.
Rispetto al 2007 si registra una riduzione complessiva del numero di operatori dell’1,2%.
La distribuzione degli operatori sul territorio nazionale vede, come per gli anni passati, al primo posto la Sicilia seguita dalla Calabria e dalla Puglia, tra le regioni con maggiore presenza di aziende agricole biologiche.

Superficie interessata, in conversione o interamente convertita ad agricoltura biologica: 1.002.414 ettari, con una riduzione rispetto all’anno precedente circa del 12,8%.

Orientamento produttivo: rappresentato principalmente dai cereali che, insieme a foraggi, prati e pascoli, coprono più del 50% della superficie totale ad agricoltura biologica. Segue, in
ordine di importanza, la superficie investita ad olivicoltura e quella a viticoltura. Per le produzioni animali, distinte sulla base delle principali specie allevate, i dati evidenziano un incremento del numero di capi in particolare per quanto riguarda il pollame, le pecore ed i maiali.

Attività degli Organismi di controllo riconosciuti: 63.060 visite ispettive, con prelievo ed analisi di 5.500 campioni.

IN PUGLIA

Operatori del settore: 5093 (con un aumento rispetto al 2007 del 2,1%) di cui:
4.421 produttori; 401 preparatori (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 257 che effettuano sia attività di produzione che di trasformazione; 2 importatori esclusivi; 12 importatori che effettuano anche attività di produzione o trasformazione.

Operatori del settore al 31.12.2007: 4.987
Operatori del settore al 31.12.2006: 6.109.
Operatori del settore al 31.12.2005: 5715.

Superficie interessata, in conversione o interamente convertita ad agricoltura biologica: 94.750 ettari.

Orientamento produttivo:

Colture cerealicole (prevalentemente frumento duro): 40% della Sau (Superficie agricola utilizzata) biologica
Colture olivicole: 30% della Sau biologica (la Puglia è la prima regione in Italia produttrice di olio biologico con ettari investiti)
Foraggere: 10% della Sau Biologica
Coltivazione di fruttiferi: 7% della Sau biologica (agrumi, localizzate prevalentemente nella provincia di Taranto, ciliegi e mandorli nella provincia di Bari)
Ortofrutticoltura: 4% della Sau biologica
Vite da vino: 4% della Sau biologica
Altro: 5% della Sau biologica (tra cui colture industriali, florovivaismo e altro).

CONSUMI BIO IN ITALIA

Secondo i dati provenienti dal panel di famiglie italiane Ismea/Nielsen, gli acquisti domestici di prodotti biologici confezionati sono aumentati in termini monetari del 7,4% nel primo semestre del 2009, registrando quindi un incremento superiore a quello rilevato nel 2008 (+5,4%).
Continua quindi il buon andamento del comparto biologico, nonostante il perdurare della crisi economica e considerato anche l’andamento dei consumi alimentari nel loro complesso, rimasti sostanzialmente stabili in valore nel primo semestre 2009.

In crescita:

ortofrutta fresca e trasformata: +38% circa
uova: +24%
bevande alcoliche e non alcoliche: +11,6% (forti incrementi dei succhi di frutta, della birra e del vino
miele: + 10,4%
gelati e surgelati: + 7,1%

In flessione:

prodotti lattiero-caseari: – 3-4%
prodotti della prima colazione, come biscotti e dolciumi: – 3-4%
prodotti per l’infanzia: -18,2%
pane, pasta, e riso: -13% circa

I consumi per area geografica

Analizzando gli acquisti di biologico confezionato per area geografica, si nota come il consumo domestico di prodotti bio nel primo semestre 2009 si sia concentrato maggiormente, come negli anni passati, nelle regioni settentrionali del paese (Nord Ovest 43,8%, Nord Est 28,0%), mentre il Centro e la Sardegna (20,4%) e in particolare il Sud e la Sicilia (7,8%) rivestono ancora un peso minore.

Continua la crescita dei consumi di biologico negli iper e supermercati, con un andamento ancora una volta migliore dei primi rispetto ai secondi (+13,5% contro +5,4%).
Un incremento notevole si registra nelle superette, a cui si è contrapposto un calo pressoché della stessa entità nei negozi tradizionali, sebbene tali variazioni in entrambi i canali siano associate a livelli di acquisto modesti.
Crescono invece i consumi nei discount (+16% circa), anche se anch’essi rivestono un ruolo ancora limitato nell’ambito del biologico.

I principali prodotti bio acquistati

Analizzando i singoli prodotti confezionati acquistati dal consumatore con marchio bio monitorati dall’Ismea, permane ancora una forte concentrazione degli acquisti su pochi prodotti, anche se il fenomeno è in diminuzione rispetto al 2008.
Il prodotto bio più consumato in termini monetari nella prima metà del 2009 è ancora rappresentato dalle uova, grazie anche al buon incremento registrato rispetto al primo semestre 2008 (+24,3%). Le uova inoltre presentano un peso sul valore totale dei consumi domestici di bio confezionato pari ad oltre l’8%.
Tra le flessioni degli acquisti, si registra in particolare il calo di limoni e albicocche (- 14,4% e -10,3% rispettivamente) e in misura molto più contenuta di pere (-3,4%) e arance (-0,9%).

fonte puglialive.net

 

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