La Ue lancia l’allarme: stop al degrado del suolo

Stop al degrado del suolo con interventi più incivisi: è questo il messaggio lanciato oggi dalla Commissione Ue agli Stati membri. Secondo le ultime relazioni dell’esecutivo europeo, fra il 1990 e il 2006 sono andati persi mille km quadrati l’anno di suoli fertili, cioé un’area equivalente a quella dell’isola di Cipro in dieci anni. Si stima inoltre che l’erosione del suolo causata dall’acqua interessi 1,3 milioni di km quadrati in Europa, una superficie equivalente a 2,5 volte la Francia. “Queste relazioni – afferma il commissario Ue all’Ambiente, Janez Potocnik – evidenziano quanto sia importante preservare i suoli europei per salvaguardare l’approvvigionamento di prodotti alimentari di qualità, di acque sotterranee pulite e di luoghi di svago salubri, assicurando nello stesso tempo una riduzione delle emissioni di gas serra”. Secondo Potocnik “dobbiamo utilizzare le risorse provenienti dal suolo in modo più sostenibile. A questo scopo, un approccio comune in tutta l’Ue sarebbe la soluzione ideale”. Di qui l’invito a Parlamento europeo e Stati membri a “passare alla fase operativa” sulla base delle proposte già presentate. Cinque anni dopo l’adozione della strategia per la protezione del suolo infatti, non sono state ancora predisposte la sorveglianza e la tutela sistematiche della qualità del suolo in Europa e le azioni in corso non sono sufficienti a garantire un adeguato livello di protezione.

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