Maltempo: Coldiretti, inverno con metà pioggia al Nord


L’arrivo del maltempo con la pioggia è importante per scongiurare la siccità causata dal dimezzamento delle precipitazioni invernali al nord che ha abbassato il livello di fiumi e laghi e ridotto le scorte idriche nei terreni. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che le analisi Isac Cnr hanno evidenziato a febbraio un calo addirittura del 62% nelle precipitazioni al nord rispetto alla media di riferimento, nonostante le abbondanti nevicate. “L’anomala ondata di caldo primaverile – sottolinea la Coldiretti – oltre a creare problemi ai tempi della natura e della campagna, sta accentuando il rischio siccità presente in numerose zone, soprattutto centrosettentrionali del Paese. La carenza idrica è resa evidente – precisa la Coldiretti – dalla magra straordinaria della gran parte dei corsi d’acqua al nord dove i grandi laghi di Como, Maggiore e Garda sono tra i 20 ed i 50 centimetri al di sotto del livello medio del periodo. Esiste peraltro anche un problema ambientale come nel lago centro cadore dove in questi giorni si sta verificando una moria eccezionale di pesci secondo quanto denunciato dai pescatori al sindaco di Calalzo”. La situazione, rileva la Coldiretti, è particolarmente preoccupante dove è caduta poca neve come in Veneto ma anche in Toscana dove non è bastata per scongiurare il rischio siccità. In Veneto i primi due mesi dell’anno registrano mediamente solo 20 millimetri di pioggia, in netto calo rispetto alla media 1946-2010 di 46 millimetri mentre in Friuli Venezia Giulia, tradizionale catino d’Italia, sono passati praticamente sei mesi senza pioggia con un conseguente forte abbassamento delle falde acquifere. In difficoltà, osserva l’organizzazione, c’è il grano ma con la ripresa vegetativa favorita dal caldo potrebbe soffrire anche le piante da frutta. “Si spera dunque nell’annunciato arrivo delle attese nevicate sull’arco alpino e della pioggia. Nelle campagne – conclude la Coldiretti – i terreni induriti dalla siccità rendono difficili e molto costose le tradizionali lavorazioni per la preparazione delle semine ma a preoccupare è anche la disponibilità idrica per l’irrigazione delle piante durante la fase di crescita primaverile ed estiva”. (ANSA).

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