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Il maltempo delle scorse settimane, che nel mare Veneto ha portato burrasca e mareggiate, ha portato a perdite fino all’80% del ‘raccolto’ degli allevamenti di cozze e ha pregiudicato quello del prossimo anno. La denuncia arriva dalla Coldiretti di Rovigo, secondo cui, da una prima indagine sommaria, il danno stimato e’ di 8-900 mila euro. “E’ come quando si scrollano i grappoli d’uva – spiega Alessandro Faccioli di Impresa pesca e Unci pesca, facendo riferimento alle reste di cozze sospese nei vivai a mare – non e’ rimasto piu’ niente. Teniamo presente che era tutto prodotto quasi maturo, prossimo alla vendita che sarebbe avvenuta tra un mese e mezzo circa. Insieme al raccolto e’ stato portato via anche il novellame e questo pregiudichera’ il prossimo ciclo produttivo e, dunque, il raccolto del prossimo anno”. Le cozze si maturano in circa 12 mesi, raggruppate in formazioni a grappolo allungato, chiamate “reste”, che vengono legate a delle funi e sospese con galleggianti in mare. I vivai hanno dimensioni variabili, tra i 1000 ed i 1200 metri di lunghezza.
“Dopo settimane di maltempo – spiega ancora Faccioli – con temperature largamente sotto lo zero, con venti dominanti di Bora oltre i 120-130 chilometri orari e onde di sette metri, ai primi giorni utili per uscire in barca a controllare i vivai, i mitilicoltori hanno scoperto la distruzione. Se a questo evento eccezionale aggiungiamo l’aumento dei costi del gasolio per le barche si capisce che in gioco c’e’ l’esistenza stessa delle imprese di mitilicoltura. Come Unci pesca e Impresa pesca chiederemo la verifica delle condizioni per la dichiarazione dello stato di calamita’ naturale”. (AGI)