Marinerie in “serrata”

Da alcune marinerie italiane giunge notizia alle segreterie nazionali di Fai, Flai e Uilapesca che, da qualche giorno, diversi armatori hanno messo in atto una forma di protesta, in base alla quale mantengono fermi i pescherecci in porto, lasciando i dipendenti a terra senza alcuna plausibile spiegazione e minacciando, in alcuni casi, lo sbarco definitivo. Tale azione si è trasformata in una vera e propria “serrata” e in un blocco delle attività lavorative con pesanti ricadute sui lavoratori dipendenti. È una copione già visto, che non ha però prodotto in passato durevoli benefici per le imprese ma solo, come unico sicuro risultato, la perdita di salario per i lavoratori.Fai, Flai e Uilapesca, pur conoscendo i problemi del settore e comprendendo alcune delle motivazioni degli armatori, non condividono né la tempistica né il metodo da essi utilizzato e si impegnano, da subito, a tutela dei lavoratori dipendenti, contro questa ennesima forma di violenza nei loro confronti.Fai, Flai e Uilapesca auspicano un immediato confronto con le parti datoriali e con il governo per affrontare, in maniera strutturata e nel rispetto delle regole, la drammatica situazione del settore, alla ricerca delle soluzioni più idonee a garantire l’interesse comune e a non danneggiare nessuno.

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