Mielinumbria 2009.. a Foligno

La rassegna dedicata al miele e al mondo dell’apicoltura si svolgerà dal 20 al 22 novembre nel centro storico di Foligno.Sarà l’occasione per fare il punto sull’apicoltura in Umbria e per illustrare proposte concrete per il settore, la XII edizione di ‘Mielinumbria’, rassegna dedicata al miele e al mondo dell’apicoltura che si svolgerà dal 20 al 22 novembre nel centro storico di Foligno. L’iniziativa prevede mostre, concerti, spettacoli teatrali e musicali, degustazioni, ma anche tavole rotonde e forum. Una tre giorni promossa da comune di Foligno, Apau, regione Umbria e Camera di commercio di Perugia, patrocinata dall’associazione Città del miele e con la collaborazione di varie associazioni di categoria di commercianti e agricoltori.
Si parte venerdì 20 novembre, alle ore 18, con l’apertura della ‘Mostra del miele e dei prodotti dell’apicoltura’ a Palazzo Trinci, per poi proseguire, sempre nel palazzo comunale, con la presentazione della mostra ‘Giuseppe Garibaldi apicoltore’ a cura di Fausto Ridolfi, un excursus per far scoprire l’altro lato poco conosciuto della vita del noto condottiere, quella di apicoltore. Spazio alle degustazioni guidate, invece, con ‘I fiori del miele’ a cura del Gal Valle Umbra e Sibillini e dell’Osservatorio nazionale miele.
Appuntamento anche per i più piccoli a Palazzo Trinci con il Teatro dei burattini e con la premiazione di ‘Colora un’arnia’, concorso al quale hanno partecipato i ragazzi delle scuole elementari. “Questa manifestazione vuole essere una festa dedicata ai produttori apistici, ha ricordato Ezio Palini responsabile del servizio agricoltura e mercati del Comune di Foligno, ma anche un momento per fare il punto dell’attività del Forum dell’apicoltura del Mediterraneo, costituitosi nel 2007 a Foligno, e per parlare dell’idromele, un prodotto che e’ stato riscoperto e messo in commercio in una veste nuova”.
“Questa XII edizione ha un valore particolare, ha dichiarato il presidente regionale dell’Associazione produttori apistici umbri Panettieri , perché rappresenta un momento d’incontro e di verifica che il settore apistico fa ogni anno. Proprio durante questi eventi si ha il modo di scambiarsi delle idee e di fare dei consuntivi sulla stagione che e’ stata, e anche di focalizzare quelli che sono i problemi del settore produttivo. Quest’anno dovremmo guardare con attenzione ad un aspetto critico: negli ultimi due anni abbiamo visto diminuire il nostro patrimonio apistico regionale di circa 7 mila alveari, così come anche il numero degli apicoltori, calati di circa 250-300 unità. Dati questi non certo confortanti nonostante la stagione positiva della produzione di miele. E noi come associazione dobbiamo guardare al futuro ed entrare nel merito dei problemi che purtroppo esistono: sono aspetti importanti che non possiamo trascurare per assicurare il futuro della produzione”.

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