Nasce Piemonte a Tavola..a Casale Monferrato (Al)

 

Piemonte a Tavola è il nome, a dir poco accattivante, della fiera-evento in programma a Casale Monferrato dal 23 al 26 maggio al quartiere fieristico La Cittadella, ex magazzini Eternit. Già da tempo era nell’aria l’utilizzo della struttura, oltre che per la San Giuseppe, per altre esposizioni di livello.

La prima di queste è appunto Piemonte a Tavola, non una delle tante fiere enogastronomiche, che siglano il calendario in questo periodo, ricco di appuntamenti, ma una mostra di qualità di eccellenza e servizi per l’ospitalità.

Con i suoi 35.000 operatori invitati da Liguria, Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta, il patrocinio del Comune di Casale Monferrato e della Provincia di Alessandria, l’appoggio dell’Unione regionale Cuochi del Piemonte e delle Associazioni Provinciali di Alessandria, Cuneo e Novara, si impone all’attenzione degli addetti al settore e del pubblico tutto come un evento, il primo in ordine di tempo, che non passerà certo inosservato.

Mostra-convegno per tutti coloro che gravitano nel settore dell’ospitalità, come in quello della produzione vitivinicola e gastronomica piemontese, si rivolge anche ai fornitori di servizi, prodotti ed attrezzature specializzate, con un file rouge: la qualità, in un momento in cui la qualità paga e fa la differenza. Una fiera di livello dunque, questa la caratteristica con cui si presenta, che porta la firma di Tirreno Trade, Mondopi e Tc&t, nomi con alle spalle una ventennale esperienza nell’organizzazione di eventi.

Ma perché proprio a Casale Monferrato, ci si chiederà?

A Casale, perché la città ha trovato tutti concordi come centro strategico dal punto di vista enogastronomico, vedesi in zona le tipiche produzioni di vino e la commercializzazione di tartufi. Inoltre Casale occupa una posizione a dir poco invidiabile: ad un’ora di macchina da Torino, come da Milano, fornita di una comoda rete stradale, con un’uscita posizionata poco distante dal Palafiere.

Seppur contrassegnata per motivi logistici da tempi di allestimento decisamente ristretti, con sforzi non indifferenti per farla partire, anche in considerazione del particolare momento crisi, la fiera si presenta al pubblico tutto, operatori e gente comune, come un qualcosa di «piacevolmente particolare», destinata a crescere nei prossimi anni e a diventare, proprio per le sue peculiarità, un prodotto apprezzato anche qui da noi, fiere similari si tengono da tempo ormai in varie regioni d’Italia.

Lo scopo, per lo meno quello iniziale, è valorizzare i prodotti del Piemonte.  Diverso, o meglio decisamente più ampio, l’obiettivo futuro, che, pur tenendo sempre al centro i prodotti enogastronomici piemontesi, vede la fiera nelle edizioni dei prossimi anni come un appuntamento per tutti gli altri settori che gravitano attorno a quello dell’ospitalità e non solo per quanto concerne la nostra regione, ma per l’intero nord Italia.

L’evento non si tratterà solo di un semplice percorso espositivo, seppure di livello, ma anche di un momento importante per le dimostrazioni gastronomiche che si terranno, l’aggiornamento professionale, la valorizzazione delle specialità locali e la conoscenza del territorio tutto.

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