Ogm: le Regioni italiane chiedono clausola di salvaguardia


“Sugli organismi geneticamente modificati vorremmo che l’Italia approfittasse dell’evoluzione della normativa europea che dà la possibilità agli stati membri di scegliere su quali frontiere autodeterminarsi tramite una clausola di salvaguardia”. Lo ha detto l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia e Coordinatore nazionale degli assessori regionali, Dario Stefano, intervenendo oggi a Bari con il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, alla presentazione di un volume sugli Ogm di Slow food editore. “Pensiamo che un sistema agroalimentare come quello italiano – ha sottolineato – non abbia bisogno degli ogm e che la possibilità di porci distanti rispetto agli ogm ci possa consentire di elevare l’attrattività dei prodotti e dell’intero paese, potendo dimostrare – ha spiegato Stefano – di avere in dote la qualità ma anche i temi della sicurezza alimentare”. “La cosa che ci sorprende – ha proseguito – è che il governo nazionale è sordo rispetto a questo tema. Resiste all’istanza venuta da tutte le regione italiane di richiedere all’Unione europea l’esercizio della clausola di salvaguardia adducendo motivazioni di carattere scientifico secondo le quali non si ha sufficiente quantità di dati per supportare questa richiesta”. “Per noi – ha aggiunto Stefano – questa è un’occasione per mettere a disposizione del governo italiano una pubblicazione di evidente valore ed è quello che abbiamo cercato di fare confidando in una sensibilità differente del nuovo ministro”. “E’ questa una pubblicazione – secondo Vendola – che ci consente di essere un po’ meno ideologici e di avere qualche cifra da opporre ai soloni di una modernizzazione che a poco a poco ci sta divorando tutti. Come per il nucleare anche per gli ogm lottiamo contro la fatalità di un processo che viene fatto apparire come inevitabile”. Durante l’incontro Federico Infascelli, docente dipartimento Scienze Zootecniche dell’università Federico II di Napoli, ha spiegato i contenuti delle ricerche compiute, soffermandosi anche sulla spaccatura che ancora divide la comunità scientifica sugli ogm, sui rischi ambientali e riguardanti la salute, ma anche i problemi tecnici ed economici. Il libro ‘Scienza incerta e dubbi dei consumatori, il caso degli organismi geneticamente modificati’ affronta – è stato spiegato – i dubbi e le contrarietà legate alla coltivazione degli organismi geneticamente modificati e prende in considerazione i rischi ambientali, quelli per la salute, oltre che i problemi tecnici ed economici. (ANSA)

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