Olio: è più facile vendere pillo di olivo che extravergine

“Oggi è più facile vendere pillole da derivati delle colture olivicole (foglie d’olivo, acqua di estrazione, le olive stesse) che olio extravergine d’oliva. Un paradosso nella patria della dieta mediterranea. E un paradosso anche in termini di costo: una buona bottiglia d’olio costa mediamente 6-10 euro, mentre le perle di cosmesi o una confezione di estratti, spesso Made in Usa, costano un centinaio di euro”. Lo ha detto il direttore generale dell’Azienda Romana Mercati (Arm) Carlo Hausmann, oggi all’incontro del premio della giuria dello speciale premio della stampa del concorso regionale ‘Orii del Lazio – capolavori del gusto’. Il mondo della nutrizione, ha osservato Hausmann, “prende molto sul serio le proprietà terapeutiche possedute dall’olio d’oliva. In commercio, soprattutto su internet, è in forte crescita l’offerta di prodotti a base di idrossitirolo, oleoproteina antiossidante derivata dagli scarti di lavorazione dell’olio e di comprovata attività antinfiammatoria e protettiva. Ma i consumatori dovrebbero sapere che non c’é bisogno di spendere tanto in farmacia o su web quando utilizzando un buon olio a tavola si può far scorta di vitamine e antiossidanti fondamentali per il metabolismo. I produttori italiani, a partire da quelli del Lazio, dovrebbero comunicare meglio le proprietà salutistiche dell’olio extravergine, anche perché col messaggio di salute – ha sottolineato infine – si spacca il limite del prezzo”. (ANSA)

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