Pac: le priorità di Copa e Cogeca


La volatilità crescente dei mercati agricoli necessita “reti di sicurezza e misure forti per gestirli, ma anche un rafforzamento della posizione degli agricoltori europei nella catena alimentare, per consentire loro di ottenere ricavi più elevati dal mercato. E questo tramite un consolidamento delle organizzazioni di produttori, come le cooperative”. Lo sostiene il presidente delle cooperative europee (Cogeca), Paolo Bruni, che insieme al presidente degli agricoltori nell’Ue (Copa), Gerd Sonnleitner, hanno illustrato il documento approvato dai due Comitati sulla proposta di riforma della Pac post 2013. Una riforma che avrà un impatto importante su 13 milioni di aziende agricole europee che danno lavoro a oltre 40 milioni di persone. Bruni si è espresso “a favore – in quanto passo nella giusta direzione – della proposta della Commissione di ampliare la gamma dei prodotti per il riconoscimento delle organizzazioni di produttori (OP), chiedendo però una definizione più precisa delle OP, dei loro obiettivi e compiti, come garanzia di certezza giuridica rispetto alla legge Ue sulla concorrenza”. Bruni e Sonnleitner hanno poi sottolineato “la necessità di stimolare la produttività agricola e l’efficienza in maniera sostenibile, e di garantire una semplificazione della Pac. Per Sonnleitner, in particolare, “se l’agricoltura Ue riesce a rispondere positivamente a queste sfide, l’opinione pubblica riconoscerà che il costo della Pac, ovvero meno dell’1% della spesa pubblica dell’Ue, rappresenta un eccellente investimento”. Nel quadro dello sviluppo rurale poi, Copa e Cogeca chiedono “soluzioni vantaggiose a chi fornisce benefici per l’ambiente, a condizione che quelle misure abbiano anche un impatto positivo sulla produttività e la redditività degli agricoltori”. Ad esempio, l’utilizzo dei residui per la produzione di bioenergia. Agricoltori e cooperative, infine “plaudono alla proposta di destinare i pagamenti diretti della Ue agli agricoltori in attività”.

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