Per l’Istat l’agriturismo è in ottima salute e uno su tre è “rosa”

L’Istat conferma che il mondo dell’agriturismo è in ottima salute: nel 2010 le aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo sfiorano le 20 mila unità, quasi mille in più rispetto all’anno precedente, con una crescita pari al +5%. Tutte le diverse tipologie agrituristiche risultano in aumento: degustazione (+12,8%), altre attività (+7,9%), ristorazione (+6,2%) e alloggio (+5,2%). Oltre la metà delle aziende si trova in collina, circa un terzo in montagna e soltanto il 15% in pianura. L’attività agrituristica è relativamente più concentrata nel Nord Italia, dove si rilevano il 45,3% delle aziende; seguono il Centro (34,1%) e il Mezzogiorno (20,6%). Rispetto al 2009, gli agriturismi aumentano soprattutto nel Sud (+6,2%) e nel Nord-est (+5,7%). E ancora, l’Istat rileva che circa l’80% degli alloggi agrituristici è equamente ripartito tra Nord e Centro; le aziende con ristorazione sono prevalentemente localizzate nelle regioni settentrionali e nel Mezzogiorno (rispettivamente, il 45,4% e il 31,9% del totale).
Più di un’azienda agrituristica su tre ,infine, è a conduzione femminile. In Toscana la presenza di donne alla guida di un agriturismo appare particolarmente rilevante, con un numero pari a circa un quarto del totale nazionale. Toscana e Alto Adige, con 4.074 e 2.990 aziende, si confermano i territori in cui l’agriturismo risulta storicamente più rilevante. L’attività agrituristica è significativa anche in Lombardia, Veneto, Umbria, Emilia-Romagna e Piemonte (con oltre mille aziende) e in Campania, Lazio, Sardegna e Marche (con oltre 700 aziende). Nel corso del 2010, sono 1.701 le nuove aziende autorizzate all’attività agrituristica e 747 sono quelle cessate; rispetto al 2009, risultano in aumento le nuove autorizzazioni (+365 unità), mentre le cessazioni diminuiscono (-50 unità). (ANSA).

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