Pesca: protesta in Liguria


La Regione Liguria chiederà di affrontare i problemi legati al regolamento europeo sulla pesca (numero 404) nella prossima riunione della commissione agricoltura e pesca delle regioni italiane, in programma nelle prossime settimane. Lo ha stabilito l’assessore regionale Giovanni Barbagallo dopo avere ascoltato le proteste dei pescatori liguri, incontrati negli uffici del Consiglio regionale insieme con il presidente Rosario Monteleone e i capigruppo. L’obiettivo è evitare, come denunciano i circa 1500 pescatori professionisti liguri, che il decreto della Ue “affondi il comparto riducendo di oltre la metà la cattura dei pesci”. Una delegazione ha spiegato che “le nuove regole di fatto impediranno di pescare. Con la lampara, ad esempio – ha detto Stefano Briola, della coop di Portofino – si dovrà scendere a 50 metri di profondità, invece che a 30, dove sarà difficile trovare bughe, calamari, sueli, occhiate e barracuda”.
Secondo i pescatori “non è giusto applicare regole per l’alto mare alla pesca sotto costa perché sono realtà differenti”. Tra le regole contestate, anche la licenza a punti e altre norme sulle tecniche che riguardano il tipo di reti e l’ uso dei palamiti. Su richiesta della delegazione dei pescatori, svincolata dalle associazioni di categoria, Barbagallo ha invitato i rappresentanti delle marinerie liguri a collaborare alla stesura dei piani di gestione e ha assicurato l’impegno ad avviare un contatto con le Capitanerie di Porto in questa fase molto delicata dei rapporti con il mondo della pesca professionale. Barbagallo ha detto che il ruolo della Regione Liguria è limitato dalle normative. Fra le nuove norme l’obbligo di etichettare a bordo tutte le specie pescate e la divisione in contenitori – “se in una frittura ci sono dieci specie di pesci, occorre dividerle in dieci cassette”, hanno detto i pescatori – oltre al divieto di pesca in diverse zone “senza tener conto della realtà locale”. Secondo il consigliere del Pdl Roberto Bagnasco, la Regione deve invece fare di più “dando maggiori risorse al comparto e facendo in fretta i piani di gestione”. (ANSA).

Condividi con