Roma riscopre gli antichi sapori dell’Impero

Prosit è il viaggio sensoriale alla scoperta dei sapori dell’Impero Romano. Il 5 e 6 febbraio nei saloni di Palazzo Brancaccio, a due passi dalla Villa di Mecenate

Prosit è una degustazione e un viaggio nel tempo, organizzata dall’Associazione Romana Sommelier (Ars), col patrocinio dell’Arsial e la collaborazione delle Biblioteche di Roma e dell’Asiciao. La sede è nei saloni di Palazzo Brancaccio, nei pressi di Villa Mecenate. Il visitatore può assaggiare le bevande piu’ diffuse nell’antichita’: dall’idromele al vino alle rose, dal mulsum alla posca, nonchè i vini spumanti, le bullulae, il cucìno, il progenitore del Prosecco. E ancora: i pani all’uva e alle nocciole dei 400 forni dell’antica Roma (che è poi lo stesso numero di forni artigianali censiti oggi dall’Azienda Romana Mercati).

La storia dell’Impero Romano e’ stata grande anche in campo enologico: nel primo secolo d.C., secondo Livio il Vecchio, erano 85 i vini prodotti e 185 le zone di produzione vocate. Dal vino più costoso in uso nelle famiglie degli aristocratici, quello alla mirra, agli Ippocratici, i vini-medicinali; da quello all’absentium, ai mosti resi piu’ durevoli con il miele, la resina, le spezie. Nelle taverne pompeiane così come nella villa di Livia era tutto un mescere.

Coinvolgente è anche il Museo virtuale sulla Roma Antica che dalla sede di Via Capo d’Africa fa  rivivere il percorso di Commodo per entrare al Colosseo, o far sentire ciò che provava un gladiatore prima di affrontare i leoni.
”Prosit – ha sottolineato il commissario di Arsial Erder Mazzocchi – recupera l’orgoglio delle nostre radici (…) E il recupero culturale – secondo Arsial – è anche una strada maestra per il recupero economico del cibo genuino e a Km 0. L’agricoltura ci aiuta così a risvegliare in noi il senso d’appartenenza al territorio”.

Il biglietto d’ingresso a Prosit e’ di dieci euro

 

www.cittadelvino.it

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