Un piccolo moscerino mette a rischio la frutta. Le azioni contro la Drosophila suzukii

Drosophila suzukii (Matsumura) è un piccolo moscerino, originario del sud-est asiatico. Nel 2008 è stato intercettato negli Stati Uniti e successivamente in alcuni Paesi europei. In Italia l’insetto è stato segnalato per la prima volta nel 2009 in Trentino Alto-Adige ed attualmente è presente anche in altre regioni italiane.
Nel 2011 le indagini del Servizio fitosanitario regionale ne hanno rilevato la presenza in alcune zone frutticole dell’Emilia Romagna, con danni contenuti per il basso numero di individui ancora presenti nell’ambiente. L’insetto fitofago è in grado di provocare, deponendo le proprie uova nei frutti, rilevanti danni a numerose specie frutticole coltivate ed a piante ornamentali e spontanee.
Le colture maggiormente interessate sono: piccoli frutti (mora, mirtillo e lampone), fragola e ciliegio, con rischi anche per albicocco, pesco, nettarina, susino e per alcune varietà di vite. Su altre colture (cachi, fico, melo, pero, pomodoro) l’insetto è stato rinvenuto finora solo nei casi di frutti sovra maturi o danneggiati.
In pieno svolgimento le iniziative necessarie per contenere la diffusione di questo insetto: in previsione della prossima campagna produttiva il Servizio fitosanitario regionale sta organizzando numerosi incontri per sensibilizzare tecnici e produttori sulle strategie di contenimento.
Il prossimo 15 marzo sarà organizzato a Cesena un convegno per illustrare, con particolare riferimento alla coltura del ciliegio, i problemi dovuti alla comparsa della D. suzukii. Proseguiranno anche le azioni di monitoraggio dell’evoluzione delle popolazioni in pieno campo, sia con il metodo delle catture con trappole alimentari sia con la verifica della presenza dei danni sulle specie coltivate, allo scopo di intervenire in maniera tempestiva ed efficace.
A queste azioni si aggiungono anche gli sforzi della ricerca e della sperimentazione che avranno come obiettivo la messa a punto di metodi alternativi di controllo delle popolazioni; sarà inoltre necessario approfondire gli studi sulla biologia del parassita, per chiarirne il comportamento nei nostri ambienti e le dinamiche di sviluppo in funzione dell’andamento climatico. Per maggiori informazioni si rimanda alla pagina del Servizio Fitosanitario dedicata al moscerino della frutta, che riporta anche l’articolo pubblicato nel marzo scorso sulla rivista Agricoltura (vedi link a piede pagina).

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