Vinitaly apre a produzioni biologiche e biodinamiche, prima volta con spazio dedicato


Il Vinitaly quest’anno ‘aprirà’ per la prima volta ai vini prodotti dall’agricoltura biologica e biodinamica. Oltre un centinaio di aziende provenienti da tutto il mondo saranno presenti al ‘Vivit’ (Vigne, vignaioli, terroir) questo il nome dello spazio dedicato a queste produzioni, a dimostrazione dell’interesse crescente da parte dei consumatori a vini ottenuti con metodi a basso impatto ambientale. L’apertura del Salone, in programma a Verona dal 25 al 28 marzo, come spiega Giovanni Mantovani direttore generale di Veronafiere, coglie la richiesta del mercato di conoscere meglio questi vini, le cui tecniche di produzione non sono regolamentate nell’attuale legislazione comunitaria. Per questo, dal punto di vista giuridico, si può parlare solo di ‘vino ottenuto da uve coltivate biologicamente’. Proprio per evitare fraintendimenti su quali etichette saranno in esposizione, Vinitaly ha chiesto alle aziende partecipanti a ViVit di sottoscrivere un’autocertificazione molto restrittiva sui metodi di produzione applicati sia in vigneto che in cantina.

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