Vino: i mercati emergenti promettono bene

Promettono Brasile, India, Cina e Giappone per il vino italiano ma c’é ancora molto da lavorare soprattutto per innalzare il valore. A confermarlo a Winenews sono alcuni buyer dei quattro Paesi emergenti, a partire dal Brasile, dove il vino tricolore si sta guadagnando spazio, anche se la concorrenza dei vicini Cile e Argentina è agguerrita. Secondo Bruno Airaghi di Interfood Importao, le bottiglie che arrivano sono soprattutto di Lambrusco e Prosecco che partono dalla cantina da 1 euro al litro in giù. Ottime le prospettive in India, che nel 2014 dovrebbe diventare il decimo mercato per il vino mondiale. A detta di Samit Gharge di Aspri Spirits, secondo importatore del Paese, l’Italia guadagna quote di mercato, con in testa Barolo, Chianti Classico e Chianti, bene anche il Prosecco soprattutto tra i consumatori più giovani; la fascia di prezzo più gettonata è tra 18 e 45 euro allo scaffale che, tra dazi e altri costi partono a meno della metà del prezzo finale. Passando in Cina, qui fanno fortuna i francesi di Bordeaux e Borgogna, mentre l’Italia, come spiega Thomas Chung di ‘Vine to Wine Cellar’ è in competizione con i vini più economici, che dalla cantina partono tra 1,5 e 3 euro a bottiglia il cui successo è dovuto più al packaging e al prezzo che alla bontà; un mercato comunque promettente, con ritmi di crescita del 70-80% l’anno, anche per i grandi vini italiani. Infine il Giappone, dove Noataka Tostuka di Liquor Mountain conferma che bere vino è ormai una moda e dove l’Italia sta recuperando sulla Francia grazie soprattutto a Chianti, Barolo, Asti e Amarone; il prezzo medio è intorno ai 10 euro allo scaffale, 2-3 euro dalla cantina. (ANSA)

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