Il Percorso dei Sensi dei Colli del Trasimeno

Le dolci colline, il quieto specchio del lago, l’ulivo, la vite, la quercia, la torre, il castello e l’abbazia, hanno intessuto negli anni una ragnatela sottile di relazioni di significati, tali da costituire la meta agognata per un visitatore attento alle vicende dell’uomo e della natura, della cultura e della storia.

 

1) VISTA

nel calice d’oro o di porpora, riflessi di luce e trasparenza, i nostri sguardi si incontrano. Aprire gli occhi è nascere al mondo, la luce con la sua vastità e pienezza con esso ci mette in rapporto delineandone i contorni. La vista colma le distanze, l’occhio, finestra dell’anima, cerca nello spazio le sue percezioni. Lo sguardo sa toccare a distanza, sa farci viaggiare, emozionandoci. Entriamo nella visione, diventandone parte e la mutiamo mutando noi la posizione, il punto di vista, i nostri bisogni e desideri. Il vino nel bicchiere è colore e calore, è visione che colma lo spirito di serenità condivisa.

Guarda e immagina i mille colori dei paesaggi che mutano nelle stagioni: vieni e percorri la Strada del Vino

2) TATTO

Il tatto appartiene alla materia, non già all’anima e allo spirito; riguarda il corpo. E’ il senso della prossimità, della presenza, è intelligenza in atto, è comunicazione, contatto, relazione. Il legno della botte, le pietre e i mattoni della cantina, il freddo del bicchiere, il calore che accanto alla coppa rende volatili i tannini e sprigiona gli aromi trattenuti. Attraverso le sue innumerevoli pelli il mondo ci fa conoscere gli elementi che lo costituiscono: volume, consistenza, contorni, peso, temperatura.
Matrice degli altri sensi, l’epidermide è una vasta geografia che nutre sensibilità differenti, inglobandole nella sua tela, schiudendo singolari dimensioni: al limite tra noi e la sostanza del mondo cogliamo le differenze, le sfumature e in esse ci immergiamo.

Chiudi gli occhi: tocca il legno, il disordinato velluto, la morbida seta ed il ruvido cuoio…le sensazioni che ti portano nel mondo del vino

3) UDITO

Il tappo che salta schiude al vino altre possibilità, il liquido prezioso che sgorga e schiuma scende nel bicchiere e crea gorghi minimi che presto si placano. Il suono è sempre un viaggio dell’interiorità, porta il mondo dentro di sè. L’uomo che presta orecchio al ritmo delle stagioni sa identificarne le mutevoli sonorità, le riconosce dando loro un senso. Stagione preziosa è quella buia della cantina, spazio sacro dove si liberano altri significati che emergono dal silenzio di gesti antichi e lenti. L’udito rende solidali al mondo, a esso, alla sua essenza ci avvicina. Il suono è effimero, ci si presta ad esso non potendo darsi, poiché sfugge al nostro potere, lo senti, permane un istante ed è già andato, chissà dove si è ritratto, dove si è perso. Ascoltare le sonorità del mondo è aprirsi al tempo delle possibilità.

Ascolta suoni che spesso non percepisci e immagina spazi, forme desideri. Afferra la botte e ruotala: giungono suoni che ti regaleranno il senso per venire o tornare a vivere in posti come questi

4) OLFATTO

Il naso dentro il bicchiere snida il reale dietro i veli che lo nascondono, rivela l’aldilà delle apparenze, costringe le cose a recar testimonianza delle loro presenze, inaccessibili allo sguardo. Il mondo degli odori e dei profumi, come quello dei suoni, si dà con più potenza e suggestione a occhi chiusi. L’odore conferisce una tonalità affettiva a un momento, mette in moto geografie interiori, racconti personali. La memoria dell’olfatto è di lunga durata, è traccia di storia e di emozione che le circostanze ravvivano, è come il buon vino che invecchia serbando i ricordi della sua giovinezza, li conserva affinandoli, senza tradirli.

Annusa il profumo del vino: apri un cassetto, stappa una boccetta ed indovina l’essenza…confronta quello che hai immaginato con le schede nel leggio

5) GUSTO

Degustare un vino, liquido sapido che contiene in sé il sole, la terra, il lavoro sapiente dell’uomo, è un atto sensoriale totale. Nella bocca, nobile frontiera tra il dentro e il fuori, tra noi e il mondo ha luogo la parola, il respiro, il sapore delle cose. Dal gusto in bocca al gusto di vivere il passo è breve: una degustazione del mondo, una sua conoscenza appassionata e emozionata, un saziarsi di senso, di significati, di una cultura, di un modo di vivere. Come il vino l’esistenza si gusta, con lentezza la vita si assapora. Il vino condiviso è segno di coesione, simbolo tangibile dei legami che uniscono le persone, sedersi alla stessa tavola rinsalda amicizie e legami, prepara ai viaggi e alle avventure del corpo e dello spirito.

Siedi e pensa di ritrovare le emozioni ed i sensi in un lento viaggio che ti porterà a visitare le nostre cantine…un invito a godere di tutta la ricchezza che una grande terra generosa come la nostra sa dare a chi vuol percorrerla inseguendo sogni e desideri

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