Le abitudini alimentari di un tempo

Il numero dei piatti che componevano i pasti quotidiani variava a seconda della località e del ceto. San Benedetto stabili’ per i suoi monaci un pasto al giorno in inverno e nei giorni di astinenza e due pasti al giorno in quelli non di precetto.

A partire dal XII secolo sembra diffondersi la consuetudine, per la nobiltà e i patrizi, di assumere da tre a quattro pasti al giorno. Tuttavia è bene precisare che fra questi era compresa la colazione del mattino (ientaculum)che poteva anche consistere  null’altro che in un boccale  di vino. Il “ prandium” era consumato intorno alle 9  del mattino e prevedeva numerose portate: quindi, doveva corrispondere a quello che è oggi per noi il pranzo o la colazione (cioe’ il pasto di mezzogiorno).

Al vespro (merenda) si serviva nuovamente del vino, in cui si intingevano dei pezzetti di pane. Ed infine il pasto della sera (cena) che, a seconda delle stagioni, veniva consumato fra le 3 e le 6 del pomeriggio e che, essendo considerato il pasto principale della giornata, era caratterizzato da molteplici portate.   

Nella cucina del Medioevo e del tardo Medioevo non sussiste ancora nessuna regola in merito alla successione dei piatti serviti, cosa del resto del tutto evidente se si pensa che, nel corso di un’unica portata, venivano presentati in tavola piatti di diversa natura; solo i dolci e la preparazione a base di frutta cotta venivano in genere serviti a conclusione del pranzo o della cena.

Le stoviglie da tavola erano praticamente inesistenti. Le singole pietanze, prelevate dal pentolame con il quale venivano portate alle mense, venivano semplicemente appoggiate su focacce di pane che fungevano da piatti e che non di rado venivano anch’ esse consumate dai commensali alla fine del pasto. Anche le posate individuali fecero la loro comparsa solo più tardi e molto lentamente.

La loro diffusione inizia nel XIII secolo con il cucchiaio e il coltello, e bisognera’ aspettare fino al XVI secolo perche’ si diffondesse l’usanza di dotare ciascun commensale anche di una forchetta individuale, considerata ancora nel 1023 dai monaci di Montecassino arnese del diavolo perche’ con i suoi tre rebbi tanto somigliava al demoniaco tridente. I piatti per i singoli commensali fecero la loro comparsa all’inizio dell’era moderna ed erano realizzati, a seconda della ricchezza del padrone di casa, in legno, ceramica, stagno, argento od oro. Per bere si usavano boccali realizzati negli stessi materiali e, nelle case piu’ ricche, facevano bella mostra di se anche quelli che potremmo gia’ definire veri e propri bicchieri di vetro.

Per quanto riguarda il corretto comportamento da tenersi durante i pasti, possiamo trarre indicazioni dai cosiddetti “ cultori della buona educazione a tavola” del XIII secolo che raccomandavano, ad esempio, di non pulire il coltello sugli stivali o di non soffiarsi il naso nel tovagliolo.

 

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