Le erbe aromatiche nel rinascimento

Le erbe aromatiche hanno da sempre avuto un ruolo importante in cucina; nel medioevo piano piano soppiantarono l’uso abbondante di spezie che spesso erano ingredienti necessari per mistificare sapori di carni avariate rendendole saporite e digeribili. Il sale, a quei tempi , era un bene prezioso e la sapidita’ delle pietanze era dovuta a miscele di spezie e in seguito erbe. Furono utilizzate in campo medico per le loro proprieta’, gia’ note da allora, di lenire malanni e utilizzate nel campo della magia… due modi di “curare” che spesso si confondevano. I poteri “magici” di molte erbe ne limitarono l’uso nel tardo rinascimento e ricomparvero in Inghilterra ai primi dell’800, quando coltivare un giardino di erbe aromatiche significava essere “alla moda”

la salvia
La salvia e’ calda e secca e si usa in molti condimenti, ne’ esiste motivo di meravigliarsene perche’ e’ un erba salutare che previene la paralisi, fa molto bene strofinata sui denti ed e’ efficace contro il morso velenoso dei serpenti

il rosmarino
Chi ha l abitudine di mangiar bene e in maniera salutare non manca di condire i fiori di rosmarino. Di questo frutice esistono due varieta’: uno e’ sterile e l’altro sativo e nei gambi di quest ultimo ci sono un fiore e un seme resinaceo. Le sue foglie emanano odore d incenso. Ha una radice verde che posta sulle ferite serve a guarirle. Il succo del frutice e della radice scaccia il cosi’ detto “morbo regio” (itterizia….cosi’ era definito nella medicina antica per il colore giallo oro assunto da chi ne era affetto), e fa aumentare la vista.Il seme del rosmarino viene dato a bere per curare le affezioni di petto. I suoi fiori, raccolti al mattino e immersi nel vino perche’ non perdano la loro forza, conditi con sale ben pestato, con olio e aceto, si usano preparare per averne diletto e buona salute.; riscaldano infatti lo stomaco, guariscono i reumatismi e giovano agli asmatici.

la menta
La menta e’ un erba dal profumo soavissimo: narrano i poeti che fosse una fanciulla amata da Plutone e trafsormata nell’erba di questo nome ad opera di proserpina di cui era rivale; detta in seguito Mentula (quasi dono d’amore), oppure quasi perche’ maritata, oppure peche’ si diffondeva nella mensa con il suo gradito profumo. Grazie al suo calore umido quest erba risveglia infatti le forze del sesso quando siano carenti: credo anzi che gli antichi condottieri di eserciti proprio per questa ragione ne vietassero l’uso ai soldati, poiche’ li volevano casti. La menta stimola l’appetito e preserva gli obesi dall’inazione, conferisce buon umore aiuta lo stomaco e uccide i vermi. E’ molto efficace contro il morso dei cani rabbiosi. Si semina all’equinozio di primavera, ma cresce meglio con le talee e con il seme. Ama terreni asciutti e una volta seminata dura a lungo. Ne esiste una varieta’ selvatica detta “mentrasto” che si propaga come la vite.

La maggiorana
Quell’erba che in Egitto e in Siria viene detta “sampsuco”, Diocle e il popolo siciliano l’hanno denominata maggiorana. Racconta una favola che un fanciullo di stirpe regale, mentre stava portando in un vaso degli unguenti preziosi, accidentalmente cadde: il vaso ando’ rotto e ne esalo’ un forte e soavissimo profumo, mentre il fanciullo veniva trasformato in quest erba odorosa. Dioscoride dice che i romani la chiamarono “persa”. Si coltiva in due maniere, con il seme e con la talea, in quest’ultima riesce piu’ aromatica e piu’ profumata. La maggiorana e’ calda e asciutta, libera le narici e scaccia dalla testa gli umori glutinosi.. Tritata in aceto e spalmata sui morsi degli scorpioni da’ sollievo a chi ne sia colpito.

la ruta
La ruta aborre l’inverno, ama luoghi soleggiati e asciutti e preferisce nutrirsi di terra mista a cenere. E’ tanto amica del fico che la migliore e’ quella che vegeta sotto a questa pianta. Si secca meno facilmente del basilico, ma quando e’ secca e’ difficile farne la scerbatura poiche’ provoca delle ulcerazioni pruriginose alle mani come succede con l’ortica. Le sue foglie riunite in mazzi si conservano per adoperarle per vari scopi. Molti antidoti usati dai medici prendono il nome da questa erba, fra essi quello celebre di “diospiro” (legnosanto) e dimostrano che la ruta e’ salutare, attiva infatti lo stomaco, regola la bile, e da’ sollievo ai disturbi di petto. dei fianchi e del fegato e dei reni: di questa ne esistono due varieta’, la sativa e la selvatica; la faina mangiando quella selvatica, si arma contro il serpente con il quale dovra’ vedersela

il basilico
Il basilico si semina in primavera, mentre d’estate si mettono a dimora le pianticelle con la talea perche’ cosi’ diventa piu’ rigogliosa: prima fiorisce verso la base, poi sulla cima e dura in fiore per parecchio tempo.Secondo il medico Crisippo il basilico ha effetti dannosi: fa male allo stomaco, nuoce alla vista, provoca la pazzia, non giova al fegato e proprio per questo le capre non toccano mai quest’erba.Se poi si copre con una pietra una certa quantita’ di basilico tritato, ne nascono degli scorpioni. Gli Africani dicono persino che se qualcuno e’ morso da uno scorpione il giorno in cui abbia mangiato del basilico, non si sottrae alla morte in alcun modo. Si e’ tuttavia constatato che queste son tutte fandonie, perche’ le capre mangiano basilico, il cervello di chi lo fiuta non va soggetto ad alterazioni eun po’ di basilico messo in vino o aceto e’ semmai un medicamento per le ferite provocate dagli scorpioni, sia di terra che di mare. Si e’ anche accertato che giova farlo fiutare in aceto a chi sviene.Asserice Galeno (Claudi Galeni “De alimentorum facultatibus” che lo scorpione gode moltissimo di starsene vicino allo stelo di questa pianta, della quale gradisce quanto mai l’odore.

da “De honesta voluptate et valetudine Il piacere onesto e la buona salute” di Bartolomeo Sacchi detto il Platina

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