Biologico, record di 1 mln di pasti nelle mense scuola

 

 

Con una crescita del 700% negli ultimi dieci anni, sono ormai un milione i bambini delle scuole che con il nuovo anno scolastico potranno consumare nelle mense un pasto biologico. Lo hanno reso noto l’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, Coldiretti e Legambiente che hanno scelto proprio il refettorio con gli alunni per presentare un’analisi sulla diffusione del biologico nelle scuole e far conoscere cosa finisce nel piatto dei ragazzi italiani.
Sono ben 791 le mense scolastiche che adottano prodotti di qualità, locali e biologici in tutte le regioni del Paese con un aumento del 14 % rispetto all’anno precedente, sulla base dei dati Biobank. E proprio le mense bio pubbliche, come quelle delle scuole e degli ospedali, saranno il tema centrale della X edizione della Biodomenica, organizzata dall’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, Coldiretti e Legambiente che si svolgerà il 4 ottobre. Una giornata in cui in più di 60 piazze italiane i produttori biologici incontreranno i consumatori con mercati, degustazioni e laboratori.
Nonostante il quadro incoraggiante – sottolineano Aiab, Coldiretti e Legambiente – ci sono ancora realtà in cui gli acquisti verdi della pubblica amministrazione (Gpp), e in particolare le mense bio, sono ancora indietro. Il 71% delle mense bio si conta nelle regioni settentrionali e il 20% al Centro. Mentre le prime quattro Regioni per ristorazione bio (Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto e Friuli) rappresentano, da sole, il 65% del totale. Al Sud, dunque, meno del 10% delle mense bio. Casi virtuosi ci sono anche tra gli ospedali: al Cardinal Massaia di Asti, da quando vengono servite pietanze bio, si sono ridotti i tempi medi di degenza dei pazienti, che costano all’ospedale 500 euro al giorno cadauno.
“La Biodomenica – dice il presidente dell’Aiab, Andrea Ferrante – è dunque la giusta occasione per lanciare una petizione che impegnerà i promotori della campagna fino al 30 gennaio 2010, con il fine di sostenere la diffusione delle mense bio con prodotti locali in scuole e ospedali. Chiediamo a tutti i cittadini di mettere una firma per rafforzare l’esperienza nelle scuole, dove registriamo già una buona risposta, e soprattutto per portare i prodotti bio in maniera strutturale anche nelle mense ospedaliere”.
“Nel primo semestre del 2009 gli acquisti familiari di prodotti biologici sono cresciuti in controtendenza del 7,4 per cento ma un vero boom con aumento del 18 per cento si verifica – sottolinea la Coldiretti – per gli acquisti effettuati direttamente dal produttore grazie a 1.645 aziende agricole e a 208 mercatini nel 2008 secondo Biobank” – sostiene il presidente della Coldiretti Sergio Marini – nel sottolineare pero’ “che di fronte all’aumento del 200 in due anni per cento del biologico importato che rischia di essere spacciato come Made in Italy è necessario introdurre al piu’ presto il marchio del biologico italiano per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli sulla reale origine del prodotto acquistato”. Per offrire le necessarie garanzie di freschezza, leggi regionali sul consumo di cibi a chilometri zero che prevedono, tra l’altro, di privilegiare nelle mense scolastiche ed ospedaliere prodotti di qualità locali e stagionali sono state promosse dalla Coldiretti in tutte le Regioni ed hanno già avuto una conclusione positiva – ha precisato Marini – in Veneto, Calabria e Puglia dove si è arrivati all’approvazione definitiva delle norme.
“Malgrado la crisi economica, il biologico è uno dei pochi settori che, invece di cadere in recessione, continua a crescere attestandosi ormai un giro d’affari intorno ai 3 miliardi di euro – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente -. L’Italia tuttavia non consuma quanto produce e buona parte dei suoi prodotti sono destinati all’esportazione. A questo riguardo sarebbe opportuno che le pubbliche amministrazioni si impegnassero ad adottare il bio nelle mense locali, una scelta con risvolti positivi per l’economia e l’ambiente. L’agricoltura biologica, infatti, costituisce sia un utile strumento di sostegno alle economie locali, che un metodo per abbattere le emissioni di C02. Non va infatti dimenticato che il metodo di produzione bio consuma meno energia ed emette meno gas serra in atmosfera rispetto all’agricoltura convenzionale. Proprio per questo la diffusione del bio nelle mense pubbliche italiane costituirebbe anche un ulteriore occasione per combattere i cambiamenti climatici”.

fonte la repubblica.it

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