consumatore responsabile

E’ importante imparare a scegliere in modo maturo e consapevole quando si fanno acquisti. Sembra un’impresa titanica, ma in realtà bastano veramente pochi accorgimenti; siamo sicuri che ognuno di voi potrà trovare, tra i consigli che vi elenchiamo qua sotto, qualche idea da incorporare subito nelle proprie abitudini quotidiane

CIBO LOCALE E DI STAGIONE
Questi due concetti sono strettamente connessi, in quanto il focus è sul non acquistare cibo che ha dovuto viaggiare a lungo per arrivare nel vostro supermercato.
I lunghi viaggi necessari per importare alimenti da regioni lontane inquinano e vanno a discapito della qualità del cibo, che perde sapore e nutrienti.
Dare il proprio denaro ad aziende locali, investendo quindi denaro nella propria comunità, crea posti di lavoro e offre benefici per tutti. Mangiando cibo importato perdiamo la cultura del cibo. Alla nostra terra appartengono determinate specie di frutti e di vegetali e di carni, che fanno parte della nostra cultura e del paesaggio che ci circonda. Il cibo che viene da lontano intacca le differenziazioni locali e stagionali, lasciando posto a una noiosa uniformità.
In questo modo molti di noi hanno perso ogni connessione con la terra ed i suoi ritmi stagionali e non hanno la minima idea di dove, come e quando siano prodotti i vari alimenti.
MANGIATE BIOLOGICO
Il cibo biologico ha più sapore e il 30% di nutrienti in più rispetto agli alimenti prodotti in modo convenzionale. Inoltre è più sano per tutti: uno studio dell’Istituto Nazionale Americano dei tumori ha dimostrato che gli agricoltori esposti ad erbicidi hanno sei volte più possibilità rispetto agli altri di ammalarsi di cancro. Senza contare che gli erbicidi vanno a finire sugli alimenti e contaminano la falda acquifera.
Le coltivazioni biologiche prevengono l’erosione del suolo, promuovono la qualità dell’acqua, fanno risparmiare energia, proteggono la salute degli agricoltori,la biodiversità e aiutano le piccole fattorie a non venir annientate dai grandi sistemi di produzione industriale.
I prodotti denominati biologici devono essere ottenuti secondo le norme di produzione biologica previste dall’Unione Europea, la quale definisce anche le misure di controllo cui l’azienda che li commercializza deve essere regolarmente sottoposta.
MENO IMBALLAGGI
Come fare? Basta che consideriate le dimensioni dell’imballaggio di un prodotto in relazione a quelle del prodotto stesso. Vi renderete conto che molto spesso è troppo grande e che potete facilmente trovare un’alternativa.
Quando potete, inoltre, orientatevi su imballaggi biodegradabili e, in ogni caso, informatevi sulle modalità di smaltimento e di riciclo per ognuno!
Sulle confezioni troviamo infine indicazioni sul materiale utilizzato per le confezioni:
CA = cartone; AL = alluminio, PVC = polivinilcloruro, ACC = banda stagnata.
Tutte queste indicazioni sono utili per il corretto differenziamento e smaltimento dei rifiuti.
IMPARATE A LEGGERE LE ETICHETTE
Le etichette comprendono una serie di informazioni messe a disposizione del consumatore, che, così, può ad esempio verificare la data di scadenza del prodotto, evitare prodotti a cui è allergico, scegliere prodotti a basso contenuto di grassi o verificare se e quali additivi vi siano contenuti. Le etichette ricche di indicazioni alimentari sono indice della qualità del prodotto; dati relativi al metodo di produzione, ad eventuali certificazioni di qualità, ricette e numero verde di assistenza clienti contribuiscono ad elevarne ulteriormente la qualità Gli ingredienti non sono presenti in etichetta in modo casuale, ma secondo la legge, che impone di riportarli in ordine decrescente: il primo ingrediente dell’elenco è quindi più abbondante del secondo, che a sua volta è più abbondante del terzo e così via.

RIDUCETE IL CONSUMO DI CIBO DI DERIVAZIONE ANIMALE
In generale è consigliabile diminuire i propri consumi di carne, soprattutto di carne rossa: un chilogrammo di carne di manzo, infatti, è responsabile dell’emissione in atmosfera della stessa CO2 che emette una vettura media europea ogni 250 chilometri circa e brucia l’energia sufficiente a tenere accesa per 20 giorni una lampadina da 100 watt!!
Inoltre, secondo alcuni studiosi un eccessivo consumo di carne avrebbe degli effetti negativi sulla nostra salute: aumenterebbe, infatti, l’insorgere di tumori, di malattie vascolari, diabete e obesità.
Le proteine di cui il nostro organismo ha bisogno si possono trovare anche in alimenti di origine non animale: è importante saperlo per poter sostituire a volte la carne con dei legumi (ceci, fagioli, lenticchie), oppure con altri alimenti prodotti con un costo energetico minore e dal limitato impatto ambientale, come la quinoa.

NON SPRECATE IL CIBO
Ogni giorno finiscono nelle discariche italiane 4 mila tonnellate di alimenti che gli italiani acquistano ma non consumano: il 15% del pane e della pasta, il 18% della carne e il 12% della verdura e della frutta.
Ognuno di noi in un anno butta in pattumiera circa 27 Kg di cibo commestibile e, insieme ad esso, butta via anche più di 500 euro di spesa.
Ci sono poi i supermercati che, in media, eliminano 170 tonnellate all’anno di cibo perfettamente consumabile: è come riempire 3 camion interi di alimenti ancora sigillati che sono stati ritirati dagli espositori perché dopo due giorni scadono, o perché la confezione ha dei difetti nel marchio o nell’etichetta, perché non è più di moda, o ancora perché l’alimento è esteticamente troppo maturo, come le banane con la buccia a macchie marroni.
 

Condividi con