E’ UN DIRITTO OLTRE CHE UN DOVERE SAPERE CIO’ CHE SI MANGIA

La gente vuole sapere ciò che mangia; è un diritto irrinunciabile che deve essere garantito ai Consumatori.
La tematica Agroalimentare è un fatto di cultura, i consumatori devono essere tutelati ma loro stessi devono imparare la conoscenza dei processi e dei luoghi di produzione attraverso la ricerca dei fondamentali elementi che garantiscono la parabola del cibo dalla terra alla tavola.
Gli strumenti per la tutela dei consumatori si sono perfezionati nel tempo e la sicurezza alimentare in Europa ha raggiunto elevati livelli di rigidità, sia nelle regole sia nei controlli, al fine di garantire cibo sicuro nel piatto dei cittadini.
Benché l’UE imponga etichette che riportano informazioni “rassicuranti”, promuova dibattiti pubblici, mostri pareri scientifici, con il compito di informare l’opinione pubblica, noi del Centro di Educazione Agroalimentare “Pietro Barosio”, riteniamo opportuno che questo non sia ancora sufficiente a smuovere la staticità del costume a cui è ingessata la popolazione dell’area Europea e del nord del mondo più in generale.
Da una parte l’avvento massiccio della Grande Distribuzione Organizzata in cui si compra di tutto con facilità e “convenienza”, dall’altra il sistema di vita frenetico che impone limiti di tempo in cui prevale la comodità, la rapidità nel fare la spesa anziché dedicare tempo e cultura all’esplorazione della provenienza della produzione, ha determinato nelle persone e nello stile di vita, l’allontanamento dai valori Inimitabili che provengono dalla terra.
Indiscutibilmente il ruolo dell’UE per migliorare la sicurezza alimentare è indispensabile.
L’attivazione delle regole e dei controlli, le norme sulla sicurezza dei prodotti destinati all’alimentazione umana, contribuisce al riconoscimento del diritto dei consumatori di scegliere i cibi in base ad informazioni sulla provenienza e sul contenuto.
Un elemento dominante nella cultura della conoscenza dei metodi di produzione si identifica nella “rintracciabilità”, percorso che indica la provenienza di ogni alimento e dei suoi ingredienti coinvolgendo la catena alimentare di filiera dalla produzione alla trasformazione alla commercializzazione ed al consumo.
I consumatori devono considerare che la sicurezza del cibo parte dalle aziende agricole, settore primario della produzione.
Con le regole stabilite dall’Unione Europea viene attentamente tenuto sotto controllo ciò che entra nel cibo, dalla coltivazione alla trasformazione, compresa l’alimentazione animale attraverso i mangimi destinati ai grandi allevamenti.
Per le industrie è vietato vendere sostanze destinate all’alimentazione animale che si ripercuotono negativamente sulla salute umana; infatti per la sicurezza del cibo, gli animali devono essere sani e trattati bene, è dimostrato infatti che se messi in grado di comportarsi naturalmente e non sottoposti a dolori e sofferenze evitabili, gli animali crescono più sani e producono alimenti migliori.
I consumatori devono interessarsi maggiormente al benessere al benessere degli animali che forniscono loro carne, uova e prodotti lattiero-caseari, approfondendo le condizioni di allevamento e ricercando soprattutto i sistemi agroalimentari che si attengono a veri e propri disciplinari di produzione.
Sono un esempio le associazioni allevatori italiani A.I.A. di razze bovine, equine, ovine, avicole, ovicaprine, suine e di pesce, ecc.
In Europa esistono oltre 10 milioni di agricoltori e il nostro cibo proviene in gran parte da queste aziende agricole.
La Politica Agricola Comunitaria ha sviluppato un programma di aiuti e di regole che attuate per mezzo dei Piani di Sviluppo rurale,ha orientato risorse a favore del settore Agroalimentare per produrre alimenti sicuri in condizioni igieniche adeguate, per mantenere elevati livelli di protezione degli animali, per ricorrere a metodi di produzione rispettosi per l’ambiente e per promuovere un’economia rurale sostenibile; questo per consentire redditi ragionevoli agli agricoltori, prezzi equi e alimenti sicuri di alta qualità per i consumatori e costi accettabili per i contribuenti.
In questo particolare momento di difficile situazione economica, appare ancora più complesso coniugare qualità,sicurezza alimentare e contenimento dei prezzi.
A dire il vero la qualità per numerose famiglie rischia di diventare un lusso quasi proibito e se a questo si aggiunge un’indiscriminata oscillazione dei prezzi in aumento a cura del sistema di commercializzazione di distribuzione, diventa veramente difficile per le famiglie sostenere una spesa adeguata, per altro a discapito del settore di produzione primario Agroalimentare.
Le associazioni di categoria dei Produttori e dei Consumatori, anche se molto attive, spesso vedono vanificati i loro sforzi per lo scarso rispetto degli accordi sulla stabilità dei prezzi da parte del settore commercio.
Una soluzione importante, proposta dal Centro di Educazione Agroalimentare, è quella della Filiera corta, che consenta cioè la riduzione del numero di passaggi che il prodotto è costretto ad attraversare prima di arrivare nel piatto, limitando la speculazione.
Questo tipo di Filiera richiede l’impegno di più forze presente sul territorio ,oltre alla disposizione culturale e mentale dei consumatori nel ricercare il prodotto all’origine.
La promozione istituzionale attraverso il sostegno economico delle azioni di filiera è un fatto di responsabilità politica e sociale che dovrebbe portare,oltre all’acquisto diretto nelle aziende agricole, anche alla creazione di strutture mercatali in cui attirare veri e propri centri di vendita dal produttore al consumatore, programmando altresì opportuni e mirati interventi fiscali agevolati all’interno di un meccanismo di riforma flessibile in grado di sostenere il potere d’acquisto; ad esempio l’IVA al 20% sul vino è fortemente penalizzante e deve essere ridotta a fronte di valutazioni politiche serie e responsabili.
Il Centro di Educazione Agroalimentare nel corso del 2009 metterà in cantiere iniziative, incontri,manifestazioni in collaborazione con le associazioni dei consumatori,dei produttori,degli allevatori ecc. per promuovere la produzione Agroalimentare Italiana, la tracciabilità della Filiera e la sicurezza alimentare al fine di informare correttamente la cittadinanza.

Centro di Educazione Agroalimentare
“Pietro Barosio”
Il Presidente
Mauro Cunietti

Condividi con