Sfrionzola

Anticamente, il giorno in cui le famiglie contadine uccidevano il maiale, era celebrato con una festa alla quale partecipavano parenti ed amici. Nasceva, dunque la necessità di offrire un banchetto agli ospiti senza, però, consumare le parti più pregiate del maiale e quelle destinate al confezionamento dei salumi insaccati. Per rispondere a quest’esigenza, l’antica sapienza culinaria dei contadini di Ottati, in provincia di Salerno, ideò un piatto prelibatissimo: la Sfrionzola. Si tratta di una sorta di spezzatino di maiale preparato con le parti più fredde dell’animale, che possono essere consumate immediatamente dopo l’uccisione, come la spalla e la pancetta. Tagliate a pezzettini, si dispongono in un tegame di ferro con olio d’oliva e si lasciano cuocere a fuoco lento; a fine cottura si aggiungono dei piccoli peperoni rossi sott’aceto, prodotto tipico della zona, e si cuoce finché il piatto non assume l’aspetto di uno spezzatino. In breve tempo la sfrionzola diventò il pasto offerto da tutte le famiglie degli allevatori locali in occasione della festa per l’uccisione del maiale. Oggi, viene abitualmente preparata per tutto il periodo invernale nonché commercializzata da alcune macellerie di Ottati, dove se ne celebra il gusto ogni anno con una sagra che si tiene il primo fine settimana di dicembre.

fonte regione campania

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