PORCHEDDU A CARRAXIU

E’ questa la pietanza simbolo della tavola pastorale sarda. Una ricetta decisamente “deleddiana”, icona di una alimentazione fatta di semplici, essenziali ingredienti.

Un rituale gastronomico quasi primitivo che si consuma sullo sfondo di una natura selvaggia, poco addomesticata. Sapori e odori indimenticati che sanno di boschi, di radure ardenti, di mirto bruciato. E tutto intorno il fumo acre che sale, nel freddo della sera, verso le silenziose montagne “color viola”. Mentre, “la luce dei lentischi incendiati mandava un saluto ai solitari pastori dell’Orthobene” .
                    
Un porcellino lattante
Erbe e legne aromatiche
(frasche di mirto, legna di ginepro, di lentisco)
sale, q.b.

 Si scava una buca nel terreno e la si riveste di erbe e di legne aromatiche. Si accende il fuoco all’interno della buca. Su questa brace si pone il porchetto av-volto nelle erbe aromatiche. Si chiude la buca con altra legna aromatica. Si lascia cuocere l’arrosto a lungo, lentamente. Le carni risultano tenerissime ed il loro sapore assolutamente straordinario.

da Fiore sardo di M.Ivana Tanga

Condividi con