PASSITO LE CIME ALTO MINCIO IGT: vino selezionato per Un’Itàlia

PASSITO LE CIME ALTO MINCIO IGT 2008 SOC. AGR. RICCHI F.LLI STEFANONI S.S. MONZAMBANO MN medaglia oro 2011

 

Trentotto ettari di filari sui colli morenici di vigne condotti con tecniche innovative, nel rispetto dei ritmi naturali di crescita delle uve. Un territorio dalle grandi potenzialità che, grazie alla sua composizione ed alle favorevoli condizioni climatiche, ci fa produrre vini di ottima qualità e dal sapore autentico

Il nome di questo passito deriva dall’appezzamento di terreno posto sulla collina più alta dell’azienda agricola Ricchi, chiamato appunto campo “Le Cime”. Qui vengono coltivate le uve Moscato giallo e Garganega, che compongono, in parti uguali, questo vino da meditazione.
Vino ottenuto dalla selezionata raccolta in singoli grappoli lasciati appassire lentamente per circa 90 giorni in piccole cassettine in fruttaie ben areate.
Le uve cariche di concentrazione vengono pressate e il mosto ottenuto viene lasciato fermentare in botti, poi sosta per affinamento in piccole botti di rovere, di media tostatura, per circa 15/20 mesi.Appassimento delle uve con fermentazione e maturazione in legno

La garganega
è l’uva bianca più importante delle province di Verona e Vicenza, la varietà che domina le colline della DOC Soave. Non possiede una aromaticità spiccata, ma un piccolo patrimonio di profumi di cui la mandorla e i fiori bianchi sono i più nitidi; ha uno sviluppo biologico molto lungo, tanto da giungere a maturazione in ottobre; ha una buccia dura e particolarmente gialla (quasi rossa) quando è matura. Non ha un’acidità preponderante ma piuttosto un equilibrio di estratti e zuccheri.
È possibile che il primo riconoscimento ufficiale risalga al 1200 nel celebre trattato di Pietro de’ Crescenzi nel quale si parla di Garganica, ma è certo che tracce di questo nome e del vitigno vi fossero almeno dall’anno 1000. In vari trattati si considera quest’uva dorata come l’ideale per la produzione dei dolci e passiti vini Retici. Vi sono numerose testimonianze che la fanno appartenere alla grande famiglia dei Trebbiani e quindi l’origine etrusca non sembra in discussione, visto anche l’impianto a pergola (più alto di quello di origine greca) dagli Etruschi, sperimentato e poi diffuso in gran parte dell’Italia nord orientale. Inoltre ci sono molti studiosi a scommettere sulla vicinanza di carattere della Garganega con altri vitigni come il sardo Nuragus, il veneto Prosecco e il più meridionale Grecanico. Una delle caratteristiche riconosciuta immediatamente, e giunta fino a noi quasi intatta, è la consistente differenza tra alcuni cloni fondamentali. Pier de Crescenzi già parlava di una sottovarietà Femina, molto fruttifera, ed una Mascula, praticamente sterile. Un lavoro ampelografico più approfondito è stato fatto praticamente solo dal 1970 in poi, anche se le sue conclusioni non sono dissimili dalle ricerche fatte negli ultimi due secoli da numerosi studiosi

Moscato
Origina dal bacino medio-orientale del Mediterraneo. Vettore della sua diffusione nelle regioni italiane meridionali furono i coloni greci, che portarono con loro i semi o i tralci per poterlo coltivare nelle colonie della Magna Grecia.
La varietà bianca è la più pregiata. Le uve venivano già citate dai romani come Apicae (da Catone) o Apianae (da Columella e Plinio). Il suo nome deriva da muscum (muschio) a causa del profumo intenso e del suo dolce aroma. In tempi antichi si otteneva un vino dolce facendo appassire le uve.

La diffusione al nord avvenne principalmente nel medioevo grazie ai Veneziani, che con i loro commerci con le isole del Mediterraneo lo importarono in tutto il nord Europa.
La coltivazione del vitigno si diffuse velocemente grazie al volere delle classi agiate, in quanto il viticoltore era spesso recalcitrante alla sua coltivazione, per la difficoltà di ottenere il vino passito.
Moscato Giallo  è un vitigno a foglia media, orbicolare, trilobata o intera. Il grappolo è medio-grande, piramidale allungato. L’ acino è medio, sferico, con una buccia pruinosa (ricoperta di un sottile velo di polvere), spessa e consistente di colore giallo.

 

Scheda Denominazione

 

 

 

abbinato ai piatti di Un’Itàlia:

Piatto n.  51  Torta paesana brianzola-Proposto da:proloco Ceriano

Piatto n.126. Torta dolce al radicchio bianco mantovano -Proposto da:   Agriturismo Nuvolino
 

Condividi con