VALCALEPIO ROSSO DOC: vino selezionato per Un’Itàlia

MESSERNERO VALCALEPIO   DOC 2006 LE CORNE SRL SOCIETÀ AGRICOLA IN GRUMELLO DEL MONTE  BG medaglia argento 2011

Il Valcalepio rosso è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Bergamo.

è prodotto dall’unione di due vitigni importanti: Merlot (dal 40% al 75%) e Cabernet Sauvignon (dal 25% al 60%) coltivati nelle migliori posizioni della fascia collinare bergamasca. L’invecchiamento consigliato è di sei mesi in botti di rovere e altri sei mesi in bottiglia.

    colore: rosso rubino più o meno carico con riflessi tendenti al granato.
    odore: profumo etereo, intenso, gradevole, caratteristico
    sapore: asciutto, pieno, armonico, persistente, con leggero ricordo di amarena.
    temperatura: va servito a 18 °C circa.
Il Valcalepio ha rappresentato in terra bergamasca la rinascita da un punto di vista enologico; a partire dagli anni 70 in poi infatti si sono poste le basi per riportare all’apice il vino del Colleoni. Dopo tutte le peripezie subite da questo vino nelle epoche passate, proprio a partire da questi anni si è assisitito alla sua ripresa. Il primo passo in questa direzione è stato fatto dalla Cantina Sociale Bergamasca che ha iniziato un buon numero di vinificazioni sperimentali, con vitigni autoctoni e vitigni miglioratori, i quali hanno portato alla creazione di questa tipologia DOC (1976). La struttura agricola della bergamasca si stava evolvendo in tante piccole realtà produttive che si stavano affermando sui mercati regionali, soprattutto grazie all’intervento del Consorzio Tutela Valcalepio, proteso ad incentivare il loro sviluppo e ad accrescere le loro reali potenzialità. Grande cura si prodigò nella crescita del corpo sociale: innumerevoli viaggi d’istruzione in Italia e all’estero per ampliare gli orizzonti degli operatori vitivinicoli bergamaschi, corsi di addestramento e di formazione, di marketing, che permisero la presa di coscienza del fatto che anche una zona piccola nella produzione potesse diventare grande nella qualità. Le aziende furono aiutate in questo dalla locale Camera di Commercio e dall’Amministrazione Provinciale, che portarono all’adeguamento delle strutture produttive e mercantili. Ecco il frutto di un lavoro paziente che faceva crescere, giorno dopo giorno, la convinzione dei produttori di lavorare ad un progetto vincente. Progetto vissuto con passione da questi produttori che hanno istituito anche un gruppo di giudici esperti che agiscono secondo le norme scientifiche dell’analisi sensoriale al fine di garantire la perfetta coesione tra qualità promessa e qualità erogata. Il consumatore ha quindi un’importanza fondamentale ed è seguendo questa metodologia che si può riuscire a mantenere nel tempo un rapporto duraturo e costante.

Il Merlot è un vitigno a bacca nera, il cui nome deriva dalla particolare predilezione che ha il merlo per le sue bacche, è originario della Gironda, nel Sud-Ovest della Francia, e in particolare della zona di Bordeaux da cui nascono (in uvaggio con il Cabernet) alcuni dei più prestigiosi vini al mondo
Si parla del Merlot sin dal 1700, ma la prima descrizione dettagliata appartiene al Rendre (1854).

Nella maggior parte delle zone vitivinicole del mondo, il Merlot è compagno inseparabile del Cabernet Sauvignon; i due vitigni si integrano perfettamente: il primo donando al vino il suo frutto pieno e precoce, il secondo una maggiore aristocraticità e longevità. Nel bordolese è consuetudine, secondo le zone, aggiungere nella composizione del vino una percentuale di Cabernet franc che, oltre ad una componente fruttata, gli dona piacevoli sensazioni erbacee e vegetali.

In Italia il Merlot ha trovato condizioni ambientali ideali in Friuli, Trentino, Veneto, ed Emilia Romagna sin dalla fine dell’Ottocento, ma è ormai diffuso in molte altre regioni, con risultati a volte sorprendenti, anche senza l’apporto di altre uve, come per esempio in Sicilia dove si trovano interpretazioni di Merlot in purezza di grande interesse enologico (e commerciale, di conseguenza), proprio perché il Merlot, nell’adattarsi a questo clima dalla forte impronta solare mostra un altro aspetto della sua versatile personalità, con sapori più caldi e speziati.

Il Cabernet-sauvignon è un vitigno di origine bordolese, nelle zone del Médoc e delle Graves, ed è senz’altro la varietà più rinomata al mondo per la produzione di vini di grande qualità e longevità.
Viene spesso usato in assemblaggio con Cabernet franc e Merlot, uvaggio che ha preso il nome di bordolese, dove è stato introdotto. In Italia ne esistono molte versioni, sia in purezza che con altri vitigni rossi. Ha grandi capacità di adattamento alle più disparate condizioni climatiche e tecniche di vinificazione, mantenendo le sue caratteristiche di riconoscibilità pur esprimendo perfettamente anche quelle del terroir. È in grado di produrre vini intensi già nel colore, ricchi di tannini e sostanze aromatiche, capaci di lungo invecchiamento; grazie alla grande struttura di questo vitigno, si possono osare lunghe macerazioni e affinamento in legno, soprattutto rovere francese, che gli consentono di esprimere nel tempo un bouquet complesso e affascinante.

 

Il Disciplinare

 

abbinato ai piatti di Un’Itàlia

Piatto n. 44 Coniglio alla bergamasca-Proposto da: Ristorante La Sosta

 

 

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