A partire dal Medioevo un lungo ricettario di immondi intrugli fece la propria comparsa; tra le spezie pare che qualche effetto l’avesse il pimento perche’, non si sa cosa fosse successo, il suo uso fu espressamente proibito nel convento di Cluny dall’abate Pietro il Venerabile.

Il Pimento, anche chiamato Pepe giamaicano o Pepe garofanato, è una spezia ricavata dai frutti essiccati della
Pimenta dioica, un albero sempreverde, della famiglia del mirto e originario della Jamaica.
Il nome deriva dal termine spagnolo pimenta, cioè “pepe.
L’albero del pimento fornisce piccoli chicchi d’estate. Questi chicchi vengono seccati e triturati fino a creare una minuta polvere che viene venduta come “allspice” (tutte le spezie).

Cristoforo Colombo portò il Pimento in Spagna dai Caraibi pensando che fosse pepe; effettivamente le bacche di pimento assomigliano a grosse bacche di pepe. Da questo equivoco è derivato il nome Pimento. Prima della seconda guerra mondiale il pimento era abbastanza usato, ma durante la guerra parecchi alberi furono tagliati e la produzione non fu quasi più ripresa, in seguito
Gli Aztechi lo usavano per dare un tocco speziato e piccante al cioccolato e ancora oggi il pimento è presente nella cucina messicana, soprattutto nei moles, le celebri salse di questa Nazione.
La cucina caraibica utilizza il pimento in molti piatti e soprattutto per condire la carne cotta alla griglia,
inoltre è uno degli ingredienti che possono trovarsi nel curry. È utilizzato anche in molti paesi del medio oriente; per esempio la cucina palestinese usa il pimento per insaporire molti suoi piatti. Negli Stati Uniti è utilizzato soprattutto nei dolci, ma è uno dei principali ingredienti del Cincinnati chili. È comunemente usato in Gran Bretagna per molte ricette, per esempio nei Pancake.

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