Arancia Staccia di Matera

 l’Arancia Staccia legata all’agrumicoltura di Tursi in provincia di Matera. Il carattere che lo identifica è la dimensione veramente sorprendente del frutto (appiattito, a forma di disco che può raggiungere anche un chilogrammo di peso); grande e maestoso è anche l’albero. Altra peculiarità è il sapore amarognolo del succo. L’abbandono colturale ha messo in serio pericolo la sopravvivenza di questa arancia veramente unica; da diversi anni sensibilità culturali locali hanno lavorato alla sua tutela ( progetti di valorizzazione, la prospettiva del marchio DOP). Diversi contadini sono tornati a coltivarla, ma la produzione complessiva non supera i 350 quintali all’anno.

Gli agrumeti si concentrano nelle valli dei fiumi Agri e Sinni ove vi è stata una diffusa coltivazione di aranci con selezioni di ecotipi locali da cui si sono originate le arance bionde coltivate in Basilicata come il Biondo di Tursi, il Biondo di Montalbano e la nostra Staccia di Tursi e Montalbano.
Questo materiale genetico è stato di recente oggetto di specifiche ricerche morfogenetiche (Minnone et al.,2009) presentate al IV Convegno Nazionale sulle Piante Mediterranee (Nova Siri 2009), mirate a recuperare un materiale che rischiava di perdersi definitivamente con l’abbandono dell’agrumicoltura tradizionale e con la graduale introduzione di varietà
convenzionali come la Navel.
Il progetto, che ha visto coinvolte diverse istituzioni quali la Comunità Montana Basso Sinni, il Dipartimento di Biologia Difesa e Biotecnologie Agroforestali e l’Azienda Sperimentale di Pantanello, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, ha permesso il recupero di ben 12 ecotipi per ognuno dei quali sono disponibili valutazioni fenologiche, produttive e pomologiche. Per ciò che riguarda l’arancia Staccia, gli elementi caratterizzanti sono un vigore medio della pianta con portamento espanso e spine assenti. Il frutto, con una pezzatura media di 250 g, presenta una buccia spessa di color arancio e con polpa priva di semi. La sua buccia è ideale per i canditi. Le valutazioni agronomiche sottolineano la tendenza della pianta a una certa alternanza produttiva e a una maturazione medio – tardiva. La caratterizzazione su base molecolare ha permesso di riscontrare una notevole distanza genetica da altre varietà bionde esaminate e di attestare l’Arancia Staccia come genotipo.
Altra caratteristica è la persistenza del frutto sull’albero che arriva fino alla fine di agosto; ciò dovrebbe essere sfruttato per una conservazione naturalmente sostenibile degli agrumi. Da non trascurare l’aspetto attraente e ornamentale del frutto.

fonte ISPRA, Quaderni – Natura e Biodiversità n. 1/2010

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