MONTEFALCO ROSSO RISERVA DOC: vino selezionato per Un’Itàlia

MONTEFALCO ROSSO RISERVA DOC 2007  AZ.AGR. PERTICAIA DI GUARDIGLI GUIDO   MONTEFALCO  PG medaglia argento 2011

Questo vino rosso proviene da uve Sangiovese 70%; Sagrantino 15%; Colorino 15% con affinamento di 36 mesi totali di cui 18/24 in legno piccolo e 12 mesi in bottiglia.
Ha un colore Rosso rubino intenso con riflessi granati, al palato sentori di frutta matura con accenni di ribes, lampone e cassis, il tutto impreziosito da note speziate di pepe, Vino ampio, con ottima struttura e trama tannica. Ottimo con carni rosse, selvaggina, salumi e formaggi stagionati a pasta dura

È un vino capace di evolvere per molti anni migliorando il proprio bouquet e affinandosi in maniera egregia
Dopo la vendemmia, interamente manuale, le uve vengono portate nella nuova cantina per la vinifi cazione; la fermentazione è innescata in maniera del tutto naturale, grazie alla sola utilizzazione di lieviti indigeni, cioè naturalmente presenti sulle bucce

La denominazione di origine controllata “Montefalco” è riservata ai vini bianco e rosso che rispondono alla condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.
La denominazione di origine controllata “Montefalco”, obbligatoriamente seguita dalla specificazione bianco o rosso, è riservata ai vini provenienti dalle uve dei vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:

Il disciplinare specifica; “Montefalco” rosso: Sangiovese: dal 60 al 70%;Sagrantino: dal 10 al 15%;alti vitigni a bacca rossa non aromatici, raccomandati od autorizzati per la provincia di Perugia, presi da soli o congiuntamente per la restante parte.

Come in molte zone vinicole del Centro Italia, a Montefalco il Sangiovese vanta una notevole tradizione e diffusione. Da qui la nascita del Montefalco Rosso dove il Sangiovese si sposa con il Sagrantino che apporta tipicità e struttura a questo vino da tutto pasto
La coltivazione della vite, in particolare del vino Sangiovese, nel territorio di Montefalco risale addirittura all’ epoca pre romana tanto è vero che, già Plinio il Vecchio vantava i pregi del vino di queste terre. Tuttavia sembra che solo più tardi alcuni frati francescani abbiano riportato dall’ Asia Minore il vitigno del vino Sagrantino, sostituendolo poi nelle vigne al vitigno del Sangiovese. E’ questa rara e preziosa uva coltivata solo nelle colline intorno al paese che rende possibile aggiungere nell’ olimpo del vino italiano il vino  di Montefalco.

La storia del Sangiovese inizia con gli Etruschi, intorno all’VIII secolo a.C., ed è fra le uve italiane più vecchie di cui si hanno testimonianze. I primi cenni bibliografici li troviamo nell’opera “ La coltivazione delle viti” (Soderini 1590), dove l’autore parla del Sangiogheto, come vino notevole per la sua produttività regolare. E’ senz’altro l’uva a bacca rossa più diffusa in Italia, soprattutto in Toscana, Umbria, Emilia Romagna e zona costiera marchigiana e abruzzese. Inoltre è presente nella viticoltura del Lazio, Liguria, Lombardia, Veneto, Campania, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Il Sangiovese ha inoltre attratto lʹattenzione dei produttori di altri paesi e oggi si producono vini con questʹuva anche in California(Napa Valley e Sonoma County), Argentina, Corsica e Australia
Il Colorino  è l’evoluzione di una vite toscana selvatica che viene ancora coltivata soprattutto in questa regione, in particolar modo nelle province di Firenze, Siena, Arezzo e Pistoiama si puo’  anche trovare, con minore diffusione, in Umbria, nelle Marche, nel Lazio e in Liguria.
Il Colorino veniva tradizionalmente usato per aggiungere un colore più carico a vari vini provenienti da altri vitigni.Ora, alcuni produttori hanno iniziato a fare sperimentazioni con questa varietà che potrebbe, in futuro, giocare un ruolo più grande nella composizione di vini

 

 

Scheda Denominazione

 

 

 

abbinato ai piatti di Un’Itàlia:

Piatto n.103.    Gnocchi di patate al ragù d’oca della mietitura-Proposto da:Ristorante Nànà

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