a tavola con.. Giuseppe Verdi

Nato in una povera famiglia – il padre era un locandiere – il piccolo Giuseppe mostrò precocemente i segni di un’intelligenza brillante e di una particolare disposizione alla musica. Il padre stesso lo aveva affidato al Curato del paese perché gli desse un’istruzione elementare. Il sacerdote prima e l’organista poi, cogliendone le doti, lo avviarono allo studio della musica e dello strumento, con l’idea, forse, di farne a sua volta un buon organista. Le qualità del giovane attirarono l’attenzione di un commerciante, Antonio Barezzi; questi lo prese generosamente sotto la sua protezione, consentendogli di iscriversi ad una vera scuola di musica.

Appassionato dei sapori della sua terra, era un cultore della spalla di S. Secondo che non perdeva occasione d’insegnare a cuocere

Spalletta di San Secondo

Io non diventero’ feudatario della Rocca di San Secondo, ma posso benissimo mandarti una spalletta di quel Santo. Anzi te l’ho già spedita stamattina colla ferrovia. Quantunque la stagione sia un po’ avanzata, spero la troverai buona, ma devi mangiarla subito prima che arrivi il caldo. Prima di metterla al fuoco bisogna levarla di sale.,cioe’ lasciarla per un paio d’ore nell’acqua tiepida. Dopo si mette a fuoco in un recipiente che contenga dell’acqua, deve bollire a fuoco lento per sei ore, poi la lascerai raffreddare nel suo brodo. Fredda che sia, vale a dire circa 24 ore dopo, levala dalla pentola, asciugala e mangiala…  .

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