L’uso della senape è molto antico, i romani la utilizzavano come conservante, per mantenere succhi di frutta e mosto. I francesi, grazie ai romani che la esportarono in Gallia, sono diventati grandi produttori e grandi consumatori di mostarda

 

Con il nome Senape si indicano sia alcune specie di piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Brassicacee o Crocifere, sia le salse piccanti che ne derivano; esse vengono ricavate dai semi della pianta. Le piante di senape raggiungono un’altezza massima di 2 metri, hanno foglie inferiori larghe pennatifide, mentre le superiori sono piccole e allungate. Il fiore è giallo a forma di pannocchia. Esso sviluppa il frutto, che contiene numerosissimi semi piccoli e arrotondati da cui si ricava la famosa salsa di condimento, dal sapore tipicamente aspro e piccante

La senape in Europa è nota sin dai tempi dei Romani, che ne conoscevano le proprietà antiossidanti e la usavano per conservare frutta, verdura, succhi di frutta e mosto di vino. In Francia esiste una grande tradizione della senape, soprattutto in Borgogna (in modo particolare a Digione), dove si suppone sia stata inventata la salsa.

Il termine “mostarda” (moutarde) riferito alla senape appare per la prima volta in Francia nel XIII secolo, col significato di mosto che arde, appunto per il suo sapore piccante.

 La prima ricetta scritta di mostarda, siamo nel IV secolo d.C., parla di semi macinati con aceto, olio e miele..

 

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