La parola deriva dal latino e significa rugiada di mare: è un arbusto sempreverde con fiori azzurro violetti e resistenti foglie a punta. Il’origano può raggiungere un’altezza di 60/70 cm e cresce in abbondanza nell’area mediterranea (Spagna, Italia, Dalmazia, Grecia, Nord Africa e, in determinate località, anche in Turchia, Libano ed Egitto). Ora si è diffuso nella maggior parte dei paesi con un clima non troppo freddo; tra questi la Gran Bretagna, dove venne portato dai romani, e negli Stati Uniti. In primavera si raccolgono i rametti giovani con le foglie. Si usano le sommità fiorite, le foglie e l’olio essenziale ottenuto per distillazione a vapore delle sommità fiorite. Le foglie, se stropicciate, emanano un odore penetrante.

IN CUCINA

Molto impiegato in cucina per aromatizzare carni, pesci, funghi, verdure, insalate, ecc. Molto profumato è l’origano meridionale, Origanum heracleoticum L. (sin. Origanum vulgare ssp. viridulum Nyman) diffuso al sud Italia e nelle isole, ingrediente fondamentale della pizza e di molti altri piatti mediterranei.
 
Ha un sapore aromatico piccante. Il suo profumo ricorda anche quello delle pinete nelle giornate calde. E’ abbastanza usato nella cucina francese, spagnola e greca; ma l’Italia è il paese che lo utilizza maggiormente. E’ buonissimo con la carne alla griglia e arrosto, col pesce e con i crostacei.

Noto fin dall’antichità, l’origano ha avuto ottimo impiego nella cucina romana. Il suo uso è continuato anche nei secoli successivi, ma per lo più limitato alle regioni del sud. La risalita dell’origano verso il nord è recente, grazie alla diffusione della pizza.

Si usa per insaporire pizze, pomodori, uova, carni, patate bollite, insalate e formaggi. E’ buonissimo con la carne alla griglia e arrosto, con il pesce e i crostacei.


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