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Seimila anni prima di Cristo, nel bacino del Mediterraneo l’allevamento delle capre era molto diffuso e i contadini sapevano come trasformare il loro latte in formaggio, infatti il primo latte munto fu quello di capra, prima ancora di quello di pecora, e probabilmente l’arte casearia inizio’ con il latte caprino. Omero nel racconto dell’Odissea evoca il ciclope Polifemo che ” seduto , quindi mungeva pecore e capre belanti ognuna per ordine, e cacciò sotto a tutte il lattonzolo.E subito cagliò una metà del candido latte e, rappreso, lo mise nei canestrelli intrecciati;metà lo tenne nei boccali per averne da prenderne e bere , che gli facesse da cena”
Secondo Aristotele l’arte casearia si basava sull’impiego di latte non eccessivamente grasso e, forse , scremato a parte e sulla preferenza per il latte di pecora, per quello di capra e per quello di vacca; Plinio riferisce ancora dei tipi di formaggio cosumati a Roma ” dove le dovizie di tutte le genti si possono giudicare da vicino”e ricorda che la Sicilia esportava a Roma il “Caprino” di Agrigento
Marco Terenzio Varrone descrive i principali tipi di formaggi che venivano consumati nel I secolo a.C. (vaccini, caprini e ovini sia freschi che stagionati) e documenta come la preferenza dell’epoca venisse accordata a quelli ottenuti tramite il caglio di lepre o di capretto, anziché di agnello. Ma le notizie più attendibili si trovano nel trattato di economia agricola di Columella, uno spagnolo trapiantato a Roma nel I secolo d.C. La sua opera rappresenta per noi oggi una fonte insostituibile di notizie e ci permette di fare un confronto tra i formaggi antichi e quelli consumati oggi sulla nostra tavola.
Già conosciuto nel Mediterraneo, il formaggio di capra è parte integrante della cultura romana. infatti questi formaggi sono stati utilizzati per rifornire e sfamare le truppe durante le guerre.
Nel Medioevo il formaggio di capra era utilizzato come moneta di scambio e furono i Monaci ad affinarne la tecnica di conservazione
Da sempre alimento importantissimo nella storia dell’alimentazione umana, il latte di capra, dopo aver registrato una netta contrazione dei consumi all’inizio del XX secolo, sta oggi riguadagnando il prestigio perduto. Le sue proprietà dietetico – nutrizionali sono infatti degne di nota, tanto da renderlo un valido sostituto al tradizionale latte vaccino.