La carota è originaria, secondo alcuni autori, della zona mediterranea e deriva dall’incrocio di ombrellifere spontanee del genere Daucus: Daucus carota L. var. typicus e Daucus carota var. maximus. Secondo altri, invece, è originaria dell’estremo oriente.
Sembra che fosse già conosciuta da Greci e Romani, che l’apprezzavano per le sue proprietà medicinali.
Le prime notizie certe sulla diffusione della coltura risalgono, in Italia, al 1700.
Le carote che mangiavano i nostri antenati erano però piuttosto diverse dalle nostre, erano piccole e di colore rosso, giallo o viola. Le carote come le conosciamo vennero selezionate a partire dal diciassettesimo secolo, si pensa per opera di orticoltori olandesi che ricercarono attraverso incroci la produzione di carote di colore arancio, in omaggio alla famiglia reale d’Olanda.
Nell’antichità, la carota veniva esclusivamente utilizzata come alimento per gli animali e non per scopi culinari. Le sue proprietà di favorire un alito fresco e la salute della bocca, nel tempo, le hanno poi conferito, soprattutto nella tradizione araba, il simbolo della bontà.
Sono conosciute diverse selezioni locali, tuttavia attualmente sono utilizzate per la coltivazione solo varietà selezionate da ditte sementiere specializzate.
Tra le denominazioni protette ricordiamo la carota dell’Altopiano del Fucino e tra le denominazioni in protezione transitoria ricordiamo la Carota novella di Ispica. La “Carota di Ispica” è definita “novella” perché, seminata nell’autunno, raggiunge la maturazione commerciale già alla fine di febbraio.
Le prime testimonianze sulla produzione della carota a Ispica risalgono al 1955; iniziata in questo comune siciliano, la coltivazione dell’ortaggio si è poi diffusa, nel corso degli anni Cinquanta, in tutta l’area geografica che oggi costituisce la zona di produzione. Sempre in questo periodo sono iniziate le prime operazioni di esportazione della carota di Ispica; a questo proposito alcune testimonianze raccontano delle reazioni degli importatori europei che affermavano di riconoscere immediatamente un carico di Carota Novella di Ispica per il profumo particolare ed intenso che questo emanava.

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