Rosso o variegato ma sempre radicchio

 

La coltivazione del radicchio rosso, secondo la tradizione, iniziò nella seconda metà del secolo XVI presso il paese di Dosson in provincia di Treviso. Il metodo di coltivazione prevedeva fino agli anni sessanta la coltivazione in pieno campo, la raccolta, la preforzatura e il successivo imbianchimento in ambienti caldi e ricchi di sostanze organiche (molto spesso si trattava di letamai). Poi, in seguito alla diffusione dei pozzi artesiani e una fortunata intuizione di alcuni produttori si passò al metodo di imbianchimento in acqua. Questa tecnica prevede che il radicchio, dopo essere stato colto, venga messo ad imbiancare in vasche d’acqua per un periodo variabile tra una quindicina e una ventina di giorni; si ottiene così un radicchio croccante e dal gusto più delicato.

Dal radicchio rosso di Treviso si ricavano numerose specialità alimentari tra le quali vale la pena di ricordare l’amaro omonimo che è stato riconosciuto dalla regione Veneto come uno dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.

Come la cicoria, anche il radicchio proviene dalla grande specie del Cichorium intybus, pianta erbacea largamente diffusa in Italia, soprattutto nella parte settentrionale. Ma si differenzia dagli altri tipi di insalata per il caratteristico colore verde porpora delle foglie ottenuto grazie all’esperienza e alle tecniche colturali approntate dai contadini trevigiani sin dal Cinquecento. Il radicchio ha trovato nell’area del Trevigiano e di Chioggia, lungo il Delta del Po una zona particolarmente adatta alla coltivazione, grazie al clima temperato e al terreno sabbioso.
  Il radicchio si differenzia in due grandi tipologie: il rosso e il variegato. Al primo appartengono il “Radicchio Rosso di Treviso Igp”, il “Rosso di Verona” e il “Rosso di Chioggia”, con colore dal rosso intenso al rosso carminio e nervatura centrale ben sviluppata e bianca; il “Radicchio Variegato di Castelfranco Igp” e il “Variegato di Chioggia” rientrano nel secondo tipo e presentano foglie molto variegate, screziate nel rosso, giallo, verde tenue e bianco con nervatura poco sviluppata. La varietà capostipite resta il Radicchio Rosso di Treviso dal cui incrocio con la scarola, alla fine dell’Ottocento, venne prodotto il Radicchio variegato di Castelfranco e da questo si è originato il Radicchio di Chioggia.
Il radicchio non teme il freddo, anzi è di grande giovamento in quanto migliora il gusto e aumenta la colorazione rossa. Alcune varietà quali il Radicchio di Chioggia si seminano in primavera per iniziare la raccolta in autunno, mentre il Radicchio di Treviso si raccoglie dall’autunno all’inverno.
Il radicchio è un prodotto orticolo che alle doti di gusto aggiunge quelle nutrizionali. Infatti risulta essere ricco di fibra, di vitamine e di sali minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo, pur presentando un apporto calorico basso. Ha proprietà disintossicanti in quanto migliora l’attività di fegato, reni e intestino. Il consumo regolare delle foglie o delle radici di questo vegetale (sia crudo che cotto) ha un effetto benefico sullo stato fisico generale e in particolare sull’aspetto della pelle. Dato il contenuto di sostanze amare nel passato è stato usato – essiccato – come surrogato del caffè.
Come altre verdure di colore rosso, i radicchi sono particolarmente ricchi di antocianine, le sostanze antiossidanti che preservano l’organismo dalle malattie cardiovascolari e dall’arteriosclerosi. Il caratteristico sapore amaro deriva dall’intibina presente sulle coste e sulle foglie, utile per favorire la digestione, la diuresi e per mantenere una corretta funzionalità epatica.
Gastronomia: Ottima verdura da insalata, da condire con olio e aceto balsamico, il radicchio si presta anche alla cottura come ad esempio brasato. Il Veneto, luogo vocato alla coltura del radicchio, ha dato anche le preparazioni più curiose e saporite a base di questo straordinario ortaggio, dall’insalata di radicchio alla maniera di Vicenza, condita con lardo soffritto nell’aceto oppure il radicchio rosso all’uso travisano, cotto sulla brace sino al delicato e raffinato risotto al radicchio rosso i semi del Radicchio Rosso di Treviso Igp e del Variegato di Castelfranco Igp sono stati inseriti in un progetto di ricerca della Nasa finalizzato allo studio degli effetti della microgravità su specie vegetali. L’attività depurativa del radicchio si esplica anche sulla pelle del viso afflitta da brufoli e acne: è sufficiente applicare una manciata di foglie pestate e mescolate con acqua calda, lasciare agire per alcuni minuti e pulire con acqua tiepida.


fonte agricolturaitalianaonline.gov

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