I Lampascioni

 I lampascioni rappresentano per i pugliesi un vera ghiottoneria. Sono delle cipolle selvatiche dal sapore amarognolo che crescono spontaneamente nei terreni incolti. Vengono fuori arando il terreno e vengono venduti come una cosa prelibata. A differenza delle cipolle normali hanno bisogno di 4 o 5 anni di crescita per poter essere raccolti. Storicamente si ricorda, già in epoca romana, una cipolla selvatica dal gusto amaro, che con ogni probabilità corrisponde al lampascione, citata da Marziale come afrodisiaco.

Nel mondo classico ai bulbi , veniva attribuito un alto potere afrodisiaco, e numerose sono le testimonianze in tal senso.
Marziale (I sec. d.C.) dedicò ai bulbi queste parole. “qualora tua moglie sia vecchia, qualora il tuyo membro sia morto, niente altro che i bulbi potranno soddisfarti… Chi sa apparire uomo nelle battaglie di Venere, mangi i bulbi e sarà molto forte”.
Ateneo (II – III sec. d.C.) diceva: “aragoste, bulbi, lumache… se qualcuno amando un’etera trovasse altri farmaci più utili di questi…”.
La fama afrodisiaca dei bulbi era molto diffusa non solo nell’opinione popolare, ma anche presso i medici sia Greci che Latini.
Presenti nel ricettario di Apicio in ben quattro preparazioni, dovevano essere un alimento di facile reperibilità.
Dal Medioevo fino alla meccanizzazione dell’agricoltura, il lampascione ha rappresentato un alimento povero spontaneo, consumato in notevoli quantità durante il periodo delle arature e delle semine autunnali.
I lampascioni, caratteristiche cipolline da gusto leggermente amarognolo, costituiscono una vera particolarità tutta pugliese. Dal gusto unico e inconfondibile, conservati in olio extra vergine di oliva ed aromatizzati con spezie locali senza aggiunta di conservanti e coloranti, sono indicati come antipasto o abbinati ad altri cibi. L’olio rimanente, aromatico e di alta qualità, può essere utilizzato per il condimento di bruschette, di insalate, di uova sode o semplicemente essere consumato su una fetta di pane fresco.

Lampascioni alla Apicio

Questi bulbi rosei dall’ aspetto falsamente innocente, saranno stati amari come il fiele ma avevano la fama di essere ottimi afrodisiaci, e percio’ erano molto quotati.  la credenza era talmente radicata che ancora dopo secoli nell’antica Roma un piattino di essi veniva servito durante il banchetto nuziale. Una ricetta in questo senso ci viene fornita da Apicio che, a rinforzarne le proprieta’, aggiunge rucola e pepe.

Lessare i lampascioni in acqua leggermente salata e servirli con pinoli spezzettati, rucola fine e una spolverata di pepe.

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