LAMEZIA ROSSO RISERVA DOC 2005: il vino selezionato per Un’Itàlia

LAMEZIA ROSSO RISERVA DOC 2005 CANTINE LENTO S.C. LAMEZIA TERME CZ

Il Lamezia prende vita con l’utilzzo di viti presenti nei comuni di Lamezia Terme, Falerna, Catanzaro. Le uve usate appartengono ai vitigni di  Nerello Mescalese, Nerello Cappuccio, Gaglioppo, Magliocco, Greco Nero, Greco Bianco, Marsigliana. Si produce nel territorio del comune di Lamezia Terme ed in altri otto comuni della provincia di Catanzaro, nelle tipologie: bianco, greco, rosato e rosso. Vediamo ad una ad una le caratteristiche di ognuno di essi:
Bianco
Colore paglierino più o meno intenso; sapore asciutto, vellutato, pieno. La gradazione alcolica non deve superare gli 11°. Si produce abbianando a proporzioni variabili il Greco bianco (40-50%), il Trebbiano toscano (20-30%), il Malvasia bianco (20% minimo) ed altri vitigni a bacca bianca della zona (10-15% max). E abbianato spesso a piatti di pesce. Si serve a temperatura 10-12° C.
Greco
Colore paglierino più o meno intenso; sapore asciutto, armonico. Gradazione alcolica 11° max. I vitigni utilizzati per la sua produzione sono il Greco bianco (85%) ed altri vitigni a bacca bianca non aromatici della zona massimo 15%. Abbinato ad antipasti e piatti di pesce
Rosato
Colore rosato più o meno intenso; sapore fragrante, asciutto; gradazione alcolica 11,5°; I vitigni utilizzati per produrlo sono il Nerello Mascalese e/o Nerello Cappuccio (30-50%), Gaglioppo e/o Magliocco (25-35%), Greco nero e/o Marsigliana nera (25-35%), altri vitigni a bacca nera della zona  (20% max): Viene  abbinato a tutto pasto.
Rosso
Colore cerasuolo più o meno intenso tendente al rosso rubino carico con l’invecchiamento. Il sapore è asciutto, armonico, talvolta morbido. La sua gradazione alcolica è di 12°. Viene prodotto utilizzando gli identici vitigni del rosato con le stesse percentuali. Abbinamenti con tutte le portate.
Rosso riserva
Invecchiato obbligatoriamente per 3 anni, viene abbinato ad arrosti e salumi.

 

Nerello Mascalese •
Conosciuto anche come “Niureddu  mascalisi” o semplicemente “Niureddu”, il nerello mascalese è un vitigno autoctono delle pendici dell’Etna. La sua nascita si perde nella notte dei tempi, tuttavia sembra che il suo luogo d’origine sia la piana di Mascali (CT). Il suo nome è infatti dovuto al fatto che da oltre 4 secoli viene coltivato nella zona del comune di Mascali, su dei terreni costituiti, per gran parte, da sabbie vulcaniche. Molto diffuso in Sicilia, la sua uva viene raramente vinificata da sola, ma è una componente importante di molte Doc, anche in Calabria, in particolare nella provincia di Crotone, dove concorre dal 40% al 60 % (solo o congiunto) alla produzione dei Doc Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto.

Nerello Cappuccio •
Il nerello cappuccio è un vitigno autoctono che cresce sulle pendici del vulcano Etna, coltivato nella provincia di Catania. Conosciuto in Sicilia anche con il nome di “Mantiddatu niuru” o “Niureddu Ammatiddatu”, il suo nome si attribuisce a diversi vitigni che hanno una particolare conformazione della pianta, coltivata ad alberello, ovvero un portamento a mantello delle foglie.Come il nerello mascalese, il nerello cappuccio è una componente importante di molte Doc, anche in Calabria, in particolare nella provincia di Crotone, dove concorre dal 40% al 60 % (solo o congiunto) alla produzione dei Doc Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto.

Magliocco n.
Vitigno nero di antica coltivazione ora in via di estinzione, questo Magliocco, da non confondersi con il più diffuso Magliocco canino, appartiene alla famiglia dei Magliocchi, vitigni dal grappolo piccolo come un pugno o maglio (da cui il nome), dai quali differisce però per diversi caratteri. Si adatta bene ai climi caldi ed asciutti, specialmente in terreni sciolti e profondi che garantiscano un’adeguata riserva idrica, dove manifesta un elevato vigore vegetativo ed una media tolleranza alla principali malattie crittogamiche. Generalmente mescolata ad altre varietà calabresi quali l’Arvino e la Marsigliana nella composizione della DOC Donnici e dell’IGT Val di Neto, se vinificato in purezza produce un vino di colore rosso rubino non molto carico, spiccati aromi di frutta secca, gusto armonico e morbido, buona alcolicità, bassa acidità ed una discreta attitudine all’invecchiamento. (Fonte: AGER ed AutoctonO, “Dizionario dei Vitigni Antichi Minori italiani” CI.VIN Ed.)

Greco nero
Vitigno a bacca nera che fa parte della numerosa famiglia dei Greci, la cui origine e diffusione è piuttosto incerta; molto probabilmente è stato introdotto dai coloni ellenici, fondatori della Magna Grecia. E’ coltivato prevalentemente in quasi tutta la Calabria. Dal greco Nero si ottiene un vino rosso rubino, utilizzato in uvaggi.

IterVitis: I Percorsi
I Palmenti dell’area ionio-reggina meridionale

 

 

Disciplinare

 

abbinato ai piatti di Un’Itàlia:

n.04 Fileja e ciciari -Proposto da: Pernopasta

n.06 Maccarruni a ferretti  -Proposto da: Lucia Passavanti

 

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